L'immagine 'presidenziale' di Donald Trump ha avuto una breve durata, giusto il tempo di raccogliere i complimenti e gli auguri della parte politica sconfitta e dell'incontro alla Casa Bianca con Barack Obama. Poi 'The Donald' ha ripreso a fare il 'Trump' ed è nuovamente salito in sella ai suoi 'destrieri' elettorali: l'annunciata espulsione di migliaia di clandestini dal Paese ed il muro lungo il confine con il Messico. Ma sono le prime nomine della sua squadra presidenziale a sollevare cori di protesta da parte di mezza America. I Democratici potrebbero accettare, seppure a malincuore, la nomina del leader repubblicano Reince Priebus come nuovo capo di gabinetto ma l'ingresso nella stanza ovale di Steve Bannon viene definito semplicemente "scandaloso".
Una scelta che unisce ebrei e musulmani nella protesta
Bannon dovrebbe far parte della squadra di consulenti di Trump. Il 62enne businessman e giornalista è il fondatore di 'Breitbart News', sito ultranazionalista che rispecchia le sue idee politiche. Le sue affermazioni circa la superiorità della razza bianca ed i sospetti di palese antisemitismo sono ben noti. Steve Bannon è stato chiamato lo scorso agosto a far parte della macchina elettorale di Trump al posto di Paul Manafort, licenziato perché coinvolto in un'inchiesta che lo accusava di aver incassato circa 13 milioni di dollari da un partito ucraino filorusso. Oggi raccoglie i frutti del suo lavoro e, se non altro, è già riuscito a mettere d'accordo ebrei e musulmani.
"Se Trump vuole essere il presidente di tutti gli americani - attacca il Consiglio delle relazioni Americane-Islamiche - deve mandar via costui che è stato capace di trasformare il suo sito in uno strumento di propaganda razzista". Sullo stesso tono l'Anti-Defametion League, gruppo di attivisti contro le discriminazioni sugli ebrei.
"Bannon è un antisemita e non puà entrare alla Casa Bianca". Uguali prese di posizione arrivano dalla minoranza democratica alla Camera ed al Senato. Per il senatore Harry Reid "è il segnale che con Trump i suprematisti bianchi saranno rappresentati ai più alti livelli alla Casa Bianca". Steve Bannon si era inoltre 'distinto' per critiche più o meno forti nei confronti del cattolicesimo, tra i suoi bersagli in passato anche lo speaker repubblicano della Camera, Paul Ryan, notoriamente ultracattolico.
Donald Trump però difende la sua scelta. "Chi critica Bannon - dice Kellyanne Conway, portavoce del presidente degli Stati Uniti - dovrebbe dare un'occhiata al suo curriculum". Reince Priebus si schiera ovviamente a favore della scelta di Trump. "Il Bannon che conosco non è nulla di ciò che dicono, è una persona controllata, saggia ed intelligente".