Come se lo stupore occidentale non fosse sufficiente, in pochi si sarebbero aspettati reazioni di supporto al nuovo Presidente degli Stati Uniti da parte del middle east. Nella sua campagna ha mostrato parole di ostilità nei confronti dei musulmani e rifugiati siriani, che avrebbero potuto macchiare indelebilmente la sua corsa alle elezioni. Invece alla luce delle votazioni, si evincono parole di sostegno da più voci arabe, probabilmente dovute dalla sua apparente personalità forte ed audace. Altri sostengono che entrambi i candidati non avessero grosse qualità.
Le critiche di Trump nei confronti di Obama sull'accordo con l'Iran sono state palesate come "a disaster". Ma in quali termini si sono espressi i paesi del Golfo?
Lo sceicco del Qatar manda le sue congratulazioni al nuovo Presidente USA
Dopo la vittoria, lo sceicco del Qatar invia un telegramma di congratulazioni, augurandogli successo e sperando che le relazioni fra i due paesi vadano incontro al progresso e alla prosperità.
Nello stesso verso il bilionario principe saudita si congratula con Trump, avendolo poco prima additato come una disgrazia e che avrebbe dovuto tagliarsi fuori dalla corsa alle presidenziali. La pronta risposta al mittente è stata subito espressa con un tweet: "Dopey Prince Al Waleed Talal wants to control our US politicians with daddy's money.
Can't do it when I get elected". (Il principe vuole controllare i nostri politici con i soldi di papà. Non sarà possibile quando verrò eletto).
Parole di complimenti anche dai leader degli Emirati Arabi Uniti come il principe di Abu Dhabi e il governatore di Dubai, ma soprattutto dal Presidente sceicco degli Emirati che nel telegramma elogia le relazioni che legano i due paesi e i loro popoli, e sottolinea il forte sostegno per futuri legami delle due nazioni in varie arie.
Il re del Bahrein prostra un orgoglio nello storico e lungo legame con gli Stati Uniti che attraversa più di 120 anni, in direzione di una cooperazione su più fronti.
Al-Sisi, Presidente dell'Egitto, è stato l'unico leader arabo ad incontrare Trump prima delle elezioni
Non ha avuto dubbi Al-Sisi nel sostenere Trump sin dagli albori.
D'altro canto anche quest'ultimo ha espresso soddisfazione dopo 'il loro lungo incontro, nel quale c'è stata chimica e buon feeling' e lo ha definito "a fantastic guy", l'unico ad essere stato realmente capace di prendere il controllo dell'Egitto.
Insomma l'implacabile 'tzunami trump', nonostante le innumerevoli critiche, al sorgere della vittoria ha ottenuto lo stesso numero di congratulazioni; che anche queste seguano la corrente o sono frutto della 'sincerità diplomatica'?