La netta vittoria del NO al referendum costituzionale, con uno scarto netto di quasi venti punti percentuali (59,95% contro 40,05%), ha posto decisamente in secondo piano il risultato del voto degli italiani residenti all’estero, dove le percentuali sono sorprendentemente inverse: il SI si è imposto sul No con il 64,70% contro il 35,30%.

Nel dettaglio su 4.052.341 italiani residenti all'estero aventi diritto, i votanti sono stati 1.245.929 di cui 722.672 per il SI e 394.253 per il NO, con le rimanenti schede distribuite tra le Bianche (9.297), le Nulle (119.174), pari al 9,56%, e le Contestate (533).

Le attese dei due Comitati

Quando, nelle settimane precedenti la votazione, i sondaggi non davano ancora un chiaro vincitore, tutti i due schieramenti guardavano con diversi e opposti interessi ai voti degli italiani all’estero. Il Comitato del SI, in particolare il governo e il PD, guardavano ai voti esteri come un serbatoio che poteva rendersi decisivo in un possibile arrivo al fotofinish. Per questo motivo la ministra Maria Elena Boschi si era sottoposta a un tour elettorale che l’aveva portata in Sud America, piuttosto che a Zurigo, dove aveva trovato il tempo anche per un battibecco con una signora del pubblico.

Da parte sua il Comitato per il NO, temendo possibili brogli stante il modo di votare per corrispondenza in una maniera non particolarmente garantita, aveva avanzato una chiara riserva per bocca del presidente del Comitato del No, il costituzionalista Alessandro Pace, che cautelativamente aveva dichiarato che se il risultato del voto estero si fosse rivelato decisivo per il risultato finale lo avrebbero contestato in quanto “non è garantito il requisito della segretezza“.

Le anomalie del voto

Un clima di sospetto che si era manifestato anche in sede di spoglio, avvenuto nel centro della Protezione Civile a Castelnuovo di Porto, dove per un errore della Corte d’Appello erano stati inizialmente esclusi i rappresentanti del Comitato del NO e dove alcune operazioni di scrutinio erano iniziate prima dello scoccare delle canoniche ore 23 di ieri.

Oltre alla vittoria in controtendenza del SI, il voto estero evidenzia un’altra anomalia come quello dell’altissima percentuale delle schede nulle pari al 9,56%, a fronte dello 0,58% delle schede nulle riferite ai votanti sul territorio nazionale. Fa altresì riflettere che i residenti esteri abbiano entusiasticamente dato il loro assenso alle modifiche costituzionali che, stante la nuova configurazione del Senato delle autonomie prevista dalla riforma costituzionale, avrebbe tolto ai residenti esteri gli attuali sei senatori eletti nel 2013.

Alla luce di questi elementi, la chiara affermazione del NO sul territorio nazionale, che rende del tutto ininfluente l’anomalo andamento del voto estero, scongiura inevitabili code polemiche che avrebbero ulteriormente avvelenato un clima già pesante che si respira nel paese, ad epilogo di una lacerante e divisiva campagna elettorale protrattasi per lunghi cinque mesi.