Fiat 500, Doblò e Jeep Renegade: sono questi i tre modelli di Fiat Chrysler che per il ministero dei trasporti tedesco non rispetterebbero le regole sulle emissioni inquinanti. E quindi la Germania ha chiesto l’intervento dell’Unione europea perché ne sia garantito il richiamo. Dopo le accuse partite dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente americana (Epa), che ha messo sotto inchiesta FCA sempre perché alcuni modelli di Jeep e Ram non rispetterebbero i livelli di emissione, i tedeschi ripartono all’attacco. E il ministero dei trasporti tedesco non se la prende solo con la casa automobilistica guidata da Sergio Marchionne, ma anche con le autorità italiane, rincarando la dose rispetto all’intervista rilasciata dal titolare del dicastero tedesco, Alexander Dobrindt che aveva scatenato le reazioni del nostro governo (“Pensino a Volkwagen”, la risposta seccata del ministro dell’economia Carlo Calenda).

Le accuse dei tedeschi e di Bruxelles

A tutt’oggi, secondo il ministero dei trasporti tedesco, non ci sono prese di posizione e risposte dell'Italia in merito alle richieste delle istituzioni europee sui risultati dell'inchiesta tedesca relativa alle violazioni in materia di emissioni delle auto di Fca. E da mesi non ci sono reazioni da parte dell’Italia, né alle domande tedesche né a quelle della Ue. La commissione europea conferma: Bruxelles sostiene di aver chiesto alle autorità italiane di fornire le risposte necessarie per concludere la discussione sulla conformità dei modelli Fca. E visto che il tempo disponibile sta finendo, se l’Italia non risponderà, sulla questione potrebbero essere presi dei provvedimenti disciplinari, compresa la procedura d’infrazione.

La difesa dell'Italia

Così è di nuovo sceso in campo il ministro dei trasporti Graziano Del Rio, che ha ribadito la competenza esclusiva delle autorità nazionali sull’omologazione dei veicoli delle proprie case automobilistiche: "I tedeschi hanno detto che tra i dispositivi legali ci sono alcuni componenti anomali, ma noi abbiamo detto che non è così; e sono le autorità di omologazione di ogni Stato che decidono se un dispositivo è lecito o no".

Infine, il ministro ha chiesto di nuovo che la Germania si comporti come ha fatto l’Italia nel dieselgate di Volkswagen, che si è fidata delle decisioni prese a Berlino. A seguire, il ministero dei trasporti ha specificato in una nota come l’Italia stia collaborando in modo leale per gli incontri alla commissione di mediazione Ue e che non ha disdetto alcun appuntamento.

In più, "dai test sulle emissioni effettuati sui veicoli Fca, compresa la Fiat 500 X, i veicoli risultano conformi. E non risulta che la Commissione Europea abbia verifiche proprie che confermino i test tedeschi sui veicoli Fca".