Chi pensava ad un'immagine presidenziale di Donald Trump, sulla scia dei 44 leader che lo hanno preceduto alla Casa Bianca, ci sarà rimasto profondamente deluso. Chi auspicava invece il mantenimento del suo stile "politicamente non corretto" starà invece facendo i salti di gioia. Sono le due facce dell'America ma anche dell'intero Occidente. Da una parte ci sono i sostenitori di alleanze che traggono le proprie origini dalla conferenza di Yalta, quando la Seconda Guerra Mondiale era praticamente all'epilogo. Dall'altra c'è una vera "internazionale populista", erede quasi folcloristica di quelle destre che fecero tremare il mondo oltre 70 anni fa.
Ma, oggi come allora, gli estremismi trovano terreno fertile in un Occidente palesemente preoccupato dalle presunte minacce innescate dalla crsi economica generalizzata e dal massiccio fenomeno di immigrazione. Le nuove destre puntano a sgretolare i pilastri dell'Unione Europea e delle storiche alleanze post-belliche e vedono nel nuovo presidente degli Stati Uniti un monumentale punto di riferimento. Spettatore interessato il Cremlino: la Russia allunga le sue mani ovunque e si compiace del possibile indebolimento di UE e NATO: il dialogo con Trump in Occidente è conveniente per Mosca, ma c'è da scommettere che Vladimir Putin, politico navigato e lungimirante, si accosterà al suo omologo statunitense con la massima prudenza.
Assalto frontale
Intanto Trump non va per il sottile: i leader europei hanno fatto il tifo per Hillary Clinton durante la campagna elettorale, ora potrebbero pagarne dazio. Le parole pesanti nei confronti dell'Alleanza Atlantica non sono affatto una novità. Per il presidente degli Stati Uniti è "obsoleta" e "tropo dispendiosa" per il suo Paese.
Su questo punto c'è da dire che la maggioranza delle spese NATO grava, in effetti, sugli States. "Sono pochi gli Stati dell'Alleanza che raggiungono il 2 per cento del Pil per le spese militari, obiettivo fissato dalla NATO nel 2014", fa notare Trump. Il nuovo assalto frontale si è trasformato in un assist per il Cremlino, il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha infatti definito l'Alleanza Atlantica "un anacronismo, perché avrebbe come scopo il confronto ma è improbabile che possa essere definita come una struttura moderna stabile e sicura".
L'attacco all'Unione Europea è invece una novità del repertorio di Donald Trump. "L'UE è solo un grosso strumento nelle mani della Germania, credo che il Regno Unito abbia fatto benissimo ad uscirne". La critica è diretta a Berlino ma Trump spende parole d'elogio per Angela Merkel. "La cancelliera tedesca è uno dei capi di governo più importanti del mondo". Dopo la carota, arriva comunque il bastone. "Purtroppo Berlino ha fatto un errore catastrofico nel prendere tanti migranti illegali e le conseguenze di questa politica si sono fatte sentire molto chiaramente". L'allusione è alla strage del mercato di Natale. Basta ed avanza comunque alle destre popoluiste per innalzare ulteriormente sull'altare il miliardario diventato presidente.
La risposta di Berlino, le critiche di Kerry
La risposta di Angela Merkel è dura ma, nello stesso tempo, diplomatica. "Il destino di noi europei è soltanto nelle nostre mani. L'UE ha gli strumenti per affrontare tutte le sfide del XXI secolo, dalla lotta al terrorismo alla salvaguardia dei confini esterni, dalla sicurezza allo sviluppo economico, all'occupazione". Critico nei confronti del presidente eletto è invece John Kerry, segretario di Stato americano uscente. "Le parole di Trump sono inopportune e rappresentano un'intromissione nelle politiche di altri Paesi". In difesa della NATO si è levata inoltre la voce del presidente francese, Francois Hollande. "Fino a quando le minacce verso l'Occidente non saranno obsolete, allora non lo sarà neanche l'Alleanza Atlantica". Ma a proposito di minacce, a quanto pare quella peggiore arriva dallo storico alleato transatlantico. Un risvolto impensabile per l'Europa meno di un anno fa.