Gli iscritti del movimento 5 stelle hanno deciso con il 78,5 % dei voti di cambiare gruppo all'europarlamento di Strasburgo. A prevalere è stata l'opzione ampiamente consigliata dai vertici stessi al momento del lancio della consultazione. Il Movimento 5 Stelle passa dunque all'ALDE (Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa), gruppo di ispirazione liberale, europeista e centrista. Curioso il fatto che il precedente gruppo di riferimento dei pentastellati fosse l'Efdd, tendenzialmente euroscettico, antieuro e formato per lo più da partiti della destra radicale.

Tra le motivazioni della scelta, l'inadeguatezza del gruppo guidato dall'UKIP di Farange, allorché questi abbia raggiunto il suo obiettivo dichiarato, vale a dire la Brexit. Secondo i vertici del Movimento 5 Stelle, l'azione degli eurodeputati ha bisogno di nuova linfa che non può arrivare restando in un gruppo che ha ormai perso la sua ragion d'essere. La decisione di Grillo, ratificata poi dal voto online, ha suscitato non poche polemiche.

A chi faceva notare l'incoerenza di una scelta del genere, ha risposto dal suo profilo Facebook Luigi Di Maio. Nel post odierno del vicepresidente della Camera si legge: "Ho votato con la consapevolezza che dal 2014 il Movimento 5 Stelle porta avanti le sue battaglie storiche sullo sviluppo economico, l'acqua pubblica, la connettività, l'ambiente e i trasporti anche al parlamento europeo e lo fa a prescindere dal gruppo di appartenenza", lasciando intendere che non ci sarà nessuna giravolta nella politica comunitaria del Movimento 5 Stelle e che la nuova alleanza è dettata dalla sola necessità di appartenere ad un gruppo al parlamento europeo, pena l'esclusione da molte prerogative dell'europarlamento.

A smentire però il deputato campano però, ecco una bozza di accordo siglata lo scorso 4 gennaio da Grillo e Verhofstadt, presidente dell'ALDE, nella quale al punto 2, tra le cose, si afferma che la moneta unica va mantenuta, ferma restando la necessità di modificarne in senso democratico la governance. Se si pensa che più volte i 5 Stelle si erano detti favorevoli all'uscita dall'euro il cambio di rotta sul punto appare evidente checché ne dica Di Maio.

Gli altri punti dell'accordo prevedono una Commissione più leggera ed efficace, la diminuzione della burocrazia comunitaria, la prospettiva di sempre più universali diritti civili e una maggiore collaborazione sui temi dell'immigrazione tra i paesi membri dell'Unione.