“Con il nostro voto potremo fare la differenza e incidere sul risultato di molte decisioni importanti per contrastare l’establishment europeo”. Così, riporta LaStampa.it, ha scritto Beppe Grillo sul blog 5 Stelle in merito ad una decisione che ha provocato una vera e propria spaccatura all'interno del MoVimento, la rottura dell'alleanza, al Parlamento europeo, con il leader dello Ukip Nigel Farage per stringerne un'altra con l'Alde di Guy Verhofstadt.
Prima con Ukip, ora con Alde
Novembre 2013: risale ad allora il primo incontro, a Londra, tra Farage e Grillo, che già l'anno successivo portò ad una salda alleanza tra le due forze politiche accomunate da una solida tensione antieuropeista.
Una tensione che, qualche anno dopo, fu coronata dal successo per Ukip, con il referendum sulla Brexit. E proprio per questa ragione, dal momento che con l'uscita della Gran Bretagna il fine politico di Ukip sarebbe stato raggiunto e che quindi presto gli europarlamentari britannici lasceranno gli scranni del Parlamento europeo, l'alleanza del M5S con Farage non avrebbe, secondo Grillo, più ragion d'essere, di qui appunto la scelta di un riposizionamento strategico del MoVimento in Europa. Riposizionamento che dapprima ha visto i grillini avvicinarsi ai Verdi, con esito negativo tuttavia, e che infine si è concluso con l'avvicinamento ad Alde di Verhofstadt. Un partito, quest'ultimo, la cui spinta politica è decisamente non antieuropeista: basti pensare che Alde, partito ultra-liberale, ultra-liberista e soprattutto federalista, è favorevole al Ttip tanto osteggiato dal M5S e che, in passato, aveva definito il fine politico dello stesso MoVimento in Europa, come riporta LaStampa.it, “irrealistico e populista”.
Dunque, ci si potrebbe chiedere: come mai è in vista un'alleanza tra due forze politiche così diverse? La risposta è: pragmatismo. Da un lato, Verhofstadt, attraverso i 17 europarlamentari grillini, acquisirebbe maggiore forza in Europa per giungere a quella più stretta unione dell'Unione cui auspica; dall'altro, lo stesso M5S diventerebbe la quarta forza politica al Parlamento europeo, in grado dunque di incidere, paradossalmente, “contro l'establishment europeo”.
Un'alleanza che farebbe comodo a tutti due, dunque, e per ragioni esattamente opposte.
Le reazioni dei parlamentari grillini
Non tutti nel MoVimento, però, sembrano entusiasti della scelta di Beppe Grillo, una scelta, peraltro, della quale alcuni parlamentari pentastellati hanno lamentato essere stati tenuti all'oscuro. In particolare, Carlo Sibilia, Nicola Morra, Claudia Mannino, Mirella Liuzzi, Daniele Pesco, Michele Dell’Orco, Carlo Martelli, Riccardo Nuti si sono detti manifestamente in disaccordo con la decisione presa dal comico genovese e nuovo Garante del MoVimento, che comunque dovrà essere approvata dalla Rete, nel senso che la scelta della nuova alleanza con Alde potrà essere votata nel sito del blog ancora fino alle 12 di oggi - come lo è stato ieri dalle 19 in avanti.
Attacchi al nuovo corso grillino, comunque, sono giunti anche da altre forze politiche italiane. Matteo Salvini, leader della Lega, ha commentato, riporta LaStampa.it: “stanno passando dalle barricate alle poltrone”. Debora Serracchiani, del Partito democratico, ha sottolineato, sempre come riporta il sito della testata, “da Farage a Alde, da No a Sì euro: Grillo mobilita le folle del web come Benito a piazza Venezia. Tutti applaudono decisioni già prese”.