Si è svolta nel pomeriggio di questo giovedì 23 febbraio una conferenza stampa a Montecitorio indetta dalla componente di Sinistra Italiana che ha deciso di non aderire all'omonimo partito, nato ufficialmente a Rimini nello scorso weekend, scegliendo invece di dare vita una nuova forza politica di centrosinistra assieme ai fuoriusciti dal Pd.
'Uniamo i progressisti italiani'
Ha esordito il capogruppo Arturo Scotto, dicendo: "Oggi diamo l'indicazione di costruire un cantiere per la democrazia e il progresso in una sinistra nuova: era l'obiettivo iniziale di Sinistra Italiana, ma abbiamo dovuto verificare che dentro tale partito non ci sono più le condizioni. Assieme agli amici usciti dal PD ma anche con Giuliano Pisapia vogliamo aprire un processo costituente per unire i progressisti italiani, coloro che vogliono cambiare l'Italia, mettendo al centro una nuova agenda politica e ridando a tanti elettori una nuova casa politica. Volevamo fare una nuova forza della sinistra e oggi finalmente ci sono le condizioni per farlo".
Il deputato Alfredo D'Attorre ha spiegato: "Questo processo è il compimento di Sinistra Italiana per come l'avevamo pensata al teatro Quirino nel novembre 2015. Ci uniamo con chi esce dal Pd ma anche con chi guarda a Pisapia, per dare vita a una forza larga, popolare e di governo, con radici uliviste per ridare rappresentanza a chi da sinistra non si ritrova nel Pd renziano. Vogliamo essere protagonisti di questo processo come co-fondatori. Non certo a un partitino antagonista ai margini dello schieramento politico, che pare una copia sbiadita di Rifondazione comunista, con tutto il rispetto per tale partito".
È intervenuto brevemente anche l'onorevole Carlo Galli che ha specificato: "La nostra prospettiva è di dare un'offerta politica di sinistra in un contesto in cui il disagio della società sta trovando risposte provenienti solo da settori populisti" .
A una nostra specifica domanda sono stati elencati i nomi dei deputati che seguiranno questo percorso politico: Arturo Scotto, Alfredo D'Attorre, Giovanna Martelli, Ciccio Ferrara, Claudio Fava, Arcangelo Sannicandro, Stefano Quaranta, Michele Piras, Franco Bordo, Marisa Nicchi, Gianni Melilla, Donatella Duranti, Vincenzo Folino, Filiberto Zaratti, Florian Kronbichler, Lara Ricciatti e Carlo Galli. Per un totale quindi di 17 unità, un numero che (come precisato dagli stessi deputati) costituisce "la maggioranza del gruppo di Sinistra Italiana". Sarebbero pertanto 13 i deputati che rimarrebbero fedeli al segretario Nicola Fratoianni, neoeletto a Rimini.
A una domanda specifica su come il gruppo si comporterà nei confronti del Governo Gentiloni è stato detto dai presenti che "Non ci uniamo al partito dell'avventura, siamo una forza che ha l'obiettivo semplice di portare a termine la Legislatura facendo una legge elettorale ordinata e correggendo le politiche del Governo.
Chi sta giocando con la minaccia del voto anticipato e operazioni avventuristiche per il paese troverà da parte nostra un profilo di contrarietà", prima di aggiungere "assieme a chi esce dal PD ci daremo un'agenda politica comune sui temi dei diritti e poi ovviamente proveremo a incalzare il Governo punto per punto".
Il nome del nuovo gruppo potrebbe non avere la parola "sinistra"
Non ci sono ancora ufficialità invece sui numeri e sui nomi esatti e definitivi dei parlamentari che nelle prossime ore lasceranno il PD per unirsi appunto alla nuova formazione politica. Resta ancora "top secret" anche il nome che tale gruppo si darà. Indiscrezioni dell'ultim'ora dicono che non dovrebbe esserci la parola "sinistra", mentre prende quota la possibilità che possa comparire l'aggettivo "progressista".
Decisioni in tal senso sembrano molto imminenti, in particolare visto che sarebbe (il condizionale è do'obbligo) fissata una riunione fra Arturo Scotto e Roberto Speranza proprio questa sera, la quale dovrebbe sciogliere molti nodi in tal senso.