Col pretesto di aprire in marzo le celebrazioni per l'Unione Europea a Roma, il presidente Jean Claude Juncker ha riferito al Parlamanto Europeo che sarà l'occasione per presentare l'Europa dei 27 ed il possibile scenario del dopo Brexit, in cinque ipotesi descritte nel Libro Bianco sul futuro dell'Unione Europea.

Un presupposto delicato

Il Libro Bianco, nel delineare i possibili scenari dell’UE dopo l’uscita della Gran Bretagna, precisa che “ogni scenario presuppone, come punto di partenza, che i 27 Stati membri procedano insieme nel loro cammino come Unione.

Da questo presupposto possiamo dedurre che ogni ipotesi palesata dai detrattori dell’UE, di qualsiasi matrice politica siano, non può non essere combattuta o almeno attenuata, per potere capire e seguire la direzione suggerita da Juncker e rendere più coesa l’UE.

Le cinque ipotesi del Libro Bianco del dopo Brexit

Lo scenario 1, declinato in "Avanti così", propone di proseguire secondo il percorso già tracciato e di affrontare i problemi man mano che si manifestano, secondo lo spirito riformistico della dichiarazione di Bratislava concordata da tutti i 27 Stati membri nel 2016. La parola cruciale è “comune” nel senso che secondo lo senario 1, le decisioni devono essere prese appunto in comune, superando le divergenze nel più breve tempo possibile.

Tra gli obiettivi menzionati, l’UE a 27 si focalizzerà ancora sull’occupazione, la crescita e gli investimenti, mirando a consolidare il mercato unico, aumentando gli investimenti nelle infrastrutture digitali, dei trasporti e dell’energia. Anche il terrorismo e la difesa costituiranno obiettivi comuni di rilievo che richiederanno uno scambio di informazioni più organico ed efficace, specialmente per quanto riguarda il terrorismo.

Lo scenario 2, denominato "Solo il mercato unico", presenta una nota dolente dell’attuale Unione europea e cioè la mancanza di una volontà comune nell’affrontare problemi come la migrazione o temi come la sicurezza o la difesa e non solo. Lo scenario 2 sottolinea come la realizzazione di accordi bilaterali non contribuisce a rendere l’Unione più forte per cui evidenziando i problemi e i temi su cui fino ad oggi non si è trovato un terreno comune, si vuole enfatizzare l’importanza strategica nel creare sintonia politica e armonia nella collaborazione a 27 per rafforzare il mercato unico a tutti i livelli.

Lo Scenario 3, dal titolo "Chi vuole di più fa di più", sostanzialmente sembra andare nella direzione opposta dello scenario 2 nel senso che lo scenario prevede ad esempio che “diversi paesi prendono l’iniziativa nell’ambito della sicurezza e della giustizia, decidendo di afforzare la cooperazione tra le rispettive forze di polizia e servizi di intelligence. “Diversi” sta per “alcuni” che causerebbero la trasformazione dell’UE in una Unione a due o più velocità. Insomma, massima libertà per chi vuole cooperare maggiormente con determinati paesi piuttosto che con altri per cui non ci sarebbe da meravigliarsi se si rafforzasse l’asse franco-tedesco o se crescesse la sintonia tra la Germania e i paesi confinanti, simili per cultura organizzativa.

Lo scenario 4, declinato in "Fare meno, in modo più efficiente", identifica alcuni settori chiave quali l’innovazione, gli scambi commerciali, la sicurezza, la migrazione, la gestione delle frontiere e la difesa sui quali l'approccio comunitario si rende necessario per raggiungere risultati più efficaci in tempi più rapidi, come già avviene per la cooperazione nel settore spaziale.

Il quinto scenario, dal titolo "Fare molto di più insieme", rappresenta la miglior propsta per condividere maggiormente poteri, risorse e processi decisionali in tutti gli ambiti e, ancora una volta, la difesa e la sicurezza diventano prioritarie, in totale armonia con la NATO, come precisa il testo a pagina 24 del Libro Bianco.