Il 20 aprile scorso la Camera dei Deputati ha approvato la legge sul biotestamento che ora attende il passaggio al Senato per il si definitivo. Una votazione a suo modo storica perché ha visto i due partiti rivali, Pd e M5S, schierarsi dalla stessa parte della barricata contro le chiusure dei partiti centristi, di FI e della Lega, portabandiera di una visione biopolitica dominata dalla morale cattolica. A poche ore dal si al biotestamento, però, Beppe GRILLO decide di pubblicare un post sul suo blog (poi condiviso anche su Twitter), dal titolo evocativo di ‘fine vita’, per fare il punto sulla posizione pentastellata sulla materia e, a sorpresa, per attaccare i Radicali.

Gli eredi del defunto Marco Pannella rappresenterebbero, infatti, solo una posizione elitaria ed esclusivamente morale. Un modo, il loro, di fare “passerella politica” cercando di imporre alla gente la differenza tra il bene e il male.

Il post di grillo contro i Radicali

Nel post ‘Fine vita’, Beppe Grillo prova ad affrontare l’argomento più scomodo e meno conosciuto dall’uomo: la morte e il momento del passaggio dalla vita alla fine, “la più grande paura dell’uomo”, insomma. Secondo il garante del M5S è impossibile trovarsi tutti d’accordo sulla questione perché la morte è una questione soggettiva. Poi, parte l’accusa: questi argomenti “finiscono per diventare passerella di schieramento politico”, un modo per “dispiegare come ruote di pavoni il loro colore morale”, senza però affrontare davvero il tema del fine vita.

Grillo se la prende direttamente con i Radicali, a suo modo di vedere portatori di disgrazie con i loro referendum su eutanasia e divorzio. Un modo di pensare che Grillo non capisce, giudicando la loro ideologia “la fine”, salvata ogni tanto da battaglie come quella su matrimoni gay e coppie di fatto.

Secondo lui essere favorevoli agli “uteri in affitto” significa finire nel “truculento” e rappresentare una “morale elitaria di chi ad una sorta di élite è convinto di appartenere”.

Ebbene, continua Grillo, mentre i Radicali “nascono da una posizione morale e basta”, il M5S lascia una “libertà di pensiero assoluta” ai suoi iscritti e simpatizzanti e nessuno si sogna di definire cosa sia buono e cosa cattivo.

Lo scopo dei pentastellati è quello di parlare del fine vita in maniera scevra da ideologie, facendo a meno di “esperti della morte”. In questo senso il Movimento considera anche le posizioni morali e religiose (oltre a quelle scientifiche) “qualificate” a esprimere la propria opinione sul tema, ma si tratta appunto di “opinioni” e non di “certezze”. Per concludere, Grillo invita a liberarsi dei “preconcetti” e giustifica l’approvazione di una legge non certo perfetta con il fatto che “non abbiamo permesso che il non poter definire la morte in sé si sia trasformato in un caos alla radicale maniera”.