"Nessun ordine esplicito di insabbiare l'inchiesta. Su Flynn, Trump mi chiese di lasciar correre". Questa, la testimonianza di James Comey, ex capo dell'FBI, licenziato ai primi di maggio per volere di Donald Trump e oggi chiamato a testimoniare sotto giuramento in fronte alla Commissione d'Intelligence al Senato. Le informazioni relative al caso Russiagate, il quale, da diverso tempo, fa tremare le mura della Casa Bianca, sono state confessate durante l'interrogatorio di James Comey, che dichiara: "Trump ha mentito su di me.
E Mosca ha interferito sul voto americano". Donald Trump è sospettato di aver tenuto rapporti segreti con il Cremlino durante la campagna elettorale, e il testimone chiave Comey, sarebbe stato licenziato da Capo dell'Fbi forse appunto per le indagini condotte a tal proposito.
Hacker di Mosca alle elezioni presidenziali USA; su Flynn si deve "lasciar correre"
Durante la testimonianza, James Comey ha dichiarato a chiare lettere che la Russia ha interferito durante la campagna elettorale di Trump, e ha l'intento di farlo ancora. Nessun voto però, a quanto risulta, sarebbe stato "alterato" dagli hacker russi.
Comey è fiducioso sul risultato delle elezioni presidenziali del 2016, seppur "centinaia" sarebbero state, secondo la testimonianza, le istituzioni e gli enti governativi USA tenuti sott'occhio dal Cremlino durante l'ultima campagna elettorale alla Casa Bianca. L'ex capo dell'Fbi è stato licenziato da Trump ai primi di maggio, forse proprio a causa delle indagini condotte sul Russiagate. Durante la testimonianza al Senato, Comey ha dichiarato che 'The Donald', a proposito dell'indagine condotta su Mike Flynn (consigliere per la sicurezza di Trump, invischiato anch'egli nell'inchiesta Russiagate), avrebbe suggerito al capo Fbi di "lasciar correre", quindi non di cessare completamente l'indagine, ma solo di alleggerirla, in modo da evitare ulteriori complicazioni per il Presidente.
Trump rischia la Presidenza
Ciò che fa dubitare la buona fede di Trump è però il licenziamento James Comey, capo dell'FBi, effettuato proprio nel periodo in cui l'agenzia federale indagava sui presunti rapporti fra Casa Bianca e Mosca. Il licenziamento è giunto inaspettato, e durante la confessione odierna, Comey ha affermato che a gennaio, quando Trump lo incontrò e gli chiese se volesse ancora detenere il suo ufficio, il Presidente sembrava "volesse ottenere qualcosa in cambio della mia richiesta di restare in carica". La Commissione d'Intelligence al Senato Americano conduce quindi l'inchiesta che, se giudicata fondata, rischia di condurre il Congresso a procedere con la messa in stato d'accusa di Donald Trump, il quale, dalla Casa Bianca, afferma: "Siamo sotto assedio, ma ne usciremo più forti che mai".