Possono bastare le bellezze archeologiche e il patrimonio monumentale ad attrarre e far permanere i turisti tra le pietre millenarie di Agrigento? Se lo chiede provocatoriamente Francesco Coppa (Un Passo Avanti), intervenendo al crocevia di un dibattito storico sulla opportunità di coniugare le politiche del divertimento e l'organizzazione della vita notturna di tanti giovani con la fascinazione dei beni culturali di un territorio che ospita beni culturali di oggettivo interesse mondiale come quelli contenuti nella valle dei Templi. Abbiamo raggiunto e ascoltato Francesco Coppa nel clou dell'estate agrigentina, in pieno Ferragosto, per fare un bilancio anche sulla "movida" notturna, affaticata dai divieti e dagli ostracismi amministrativi di una classe dirigente che non facilita i giovani imprenditori impegnati nel settore del divertimento, collaterale a quello del turismo e capace di intrattenere migliaia di giovani.

Il binomio cultura e divertimento

"Il territorio della provincia di Agrigento - afferma Francesco Coppa - denuncia l'urgente necessità di un salto di qualità dal punto di vista delle proposte concrete a sostegno di quanti profondono i propri sacrifici professionali nelle politiche di intrattenimento, capaci peraltro di alimentare l'indotto commerciale di tanti bar, ristoranti e negozi che ne traggono beneficio. Noi siamo per le regole, ma non per i ciechi divieti. Riteniamo che una delle stagioni turistiche più lunghe dell'occidente come quella siciliana costituisca un'opportunità da valorizzare, attraverso la coniugazione di cultura e divertimento, l'utilizzo regolamentato delle spiagge, il supporto sensato e sano ai giovani impegnati nell'organizzazione degli eventi".

Investire sui giovani per guardare al futuro

"Quando ho chiesto a Marco Catalano - continua Francesco Coppa - di candidarsi al consiglio comunale di Agrigento, ho rivolto l'invito a fare un passo avanti ad un rappresentante di una boccata d'ossigeno rispetto ad una mentalità stantia nel settore del turismo e bisognosa di idee nuove e contributi di entusiasmo.

Sono sinceramente dispiaciuto per la quotidiana difficoltà che una risorsa come Marco incontra nel confrontarsi con le Pubbliche Amministrazioni locali e sono certo che scommettere su questi giovani per la classe dirigente agrigentina significa scommettere sul proprio futuro".