Kim-Jong-un ha affermato di essere pronto ad inaugurare il suo programma di distruzione di massa utilizzando tutte le armi nucleari a disposizione. Questa l'ultima dichiarazione rilasciata dal vice rappresentante della Corea del Nord all'Onu. Per il momento Pyongyang non vuole affrontare il discorso sulla denuclearizzazione del Paese, almeno fino a quando non vedrà cessare la minaccia statunitense.

Nuove minacce

Gli americani verranno puniti con il sangue se solo proveranno ad attaccare la Corea del Nord, ha affermato il diplomatico nordcoreano.

La situazione creatasi ha raggiunto un punto critico ed una possibile guerra nucleare potrebbe scoppiare da un momento all'altro, ha continuato. Pyongyang sarebbe la sola ad essere stata sottoposta ad un'incessante minaccia nucleare dagli Stati Uniti sin dagli anni Settanta e la Corea del Nord, secondo il governo interno, avrebbe tutto il diritto a possedere il nucleare per difendersi.

Intanto fonti interne al governo asiatico hanno rivelato che Pyongyang avrebbe completato definitivamente il suo programma nucleare. Kim-Jong-un ha, infatti, dichiarato di possedere bombe atomiche, bombe ad idrogeno e missili balistici intercontinentali: tutta la terraferma americana sarebbe all'interno del raggio d'azione nordcoreano, ha affermato il dittatore asiatico.

Se solo Washington proverà ad invadere la Penisola, tutto il mondo verrà colpito duramente. Così Kim-Jong-un ammonisce tutti gli Stati Membri delle Nazioni Unite a non partecipare ad azioni militari congiunte con gli USA nei confronti della Corea del Nord. Solo in questo modo, ha concluso il dittatore asiatico, chi non parteciperà al conflitto, potrà sentirsi al sicuro.

Gli Stati Uniti e lo scudo difensivo

USA e Corea del Sud, nel frattempo, si preparano all'ipotesi peggiore, qualora la tanto bramata diplomazia dovesse fallire. E' in corso, infatti, l'esercitazione congiunta tra la marina statunitense e quella di Seul nel Mar del Giappone e nel Mar Giallo. Ma non è tutto. La difesa contro possibili attacchi nordcoreani è composta da più fronti: c'è il sistema Patriot in Giappone atto a proteggere zone ristrette, ci sono i Thaad schierati nella Corea del Sud e nell'isola di Guam che potrebbero essere utilizzati per proteggere vaste zone, il sistema Aegis sulle navi, pronto ad intervenire dal mare qualora ce ne fosse bisogno, infine gli intercettori antimissile a Fort Greely, Alaska e Vadenberg, California.

Secondo gli esperti i primi due sistemi sono stati creati per centrare un bersaglio nella fase finale di un'ipotetica guerra nucleare e, quindi, sarebbe inverosimile riuscire ad agire subito dopo il lancio da un sito nordcoreano. Avrebbe maggiori potenzialità l'Aegis, sempre se le unità navali riuscissero ad avvicinarsi alla costa. Si sta parlando, comunque, di una situazione che, qualora dovesse verificarsi, consentirebbe dei tempi di intervento molto ridotti: due o tre minuti al massimo.