Sebbene sia indubbio che la legislazione italiana sia ben lontano dalla, da molti promessa, liberalizzazione delle "droghe leggere", si intravede un lento e velato cambiamento culturale, almeno in relazione all'utilizzo dei derivati dalla cannabis destinati all'uso terapeutico.

Arriva infatti oggi, 17 ottobre, alla Camera dei deputati, il testo unificato per la proposta di modifiche al Testo Unico delle sostanze stupefacenti in materia di "utilizzo di farmaci derivati dalla Cannabis indica per uso terapeutico", presentata nel lontano 2013 e il cui Iter preliminare si è concluso con l'esame in Commissione lo scorso 27 settembre.

I contenuti del disegno di legge

Gli obiettivi prefissati con il testo di modifica all'esame della Camere prevedono il raggiungimento della sostanziale equità in tutto il territorio nazionale all'accesso alle terapie con l'utilizzo di farmaci derivati dalla Cannabis, la promozione della ricerca scientifica su possibili, ulteriori, impieghi della Cannabis ad uso medico e lo studio e l'applicazione di nuove tecniche di produzione e somministrazione. Tutti interventi volti a facilitare la produzione, la trasformazione e la somministrazione dei farmaci derivati dalla Cannabis indica e a favorire un cambiamento culturale sia della classe medica, sia dei pazienti.

Sotto quest'ultimo punto di vista, infatti, il disegno di legge dispone l'individuazione di strutture da dedicare alla produzione e trasformazione della Cannabis, oggi riservata allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, nonché interventi concreti alla diffusione delle conoscenze medico-scientifiche e alle sperimentazioni dei medici derivati, nello specifico si prevede:

  • La promozione, attraverso crediti formativi, di attività formative per medici e altri operatori sanitari impegnati nella terapia del dolore;
  • La promozione di studi clinici circa l'applicazione terapeutica di medicinali di origine vegetale a base di Cannabis;
  • Definizione di ulteriori utilizzi medici dei farmaci derivati sulla base delle evidenze scientifiche e su studi condotti;
  • Agevolazioni fiscali, con la riduzione dell'imposta sul valore aggiunto al 5% per tutte le sostanze e preparazioni vegetali, inclusi estratti e tinture.

Evoluzione culturale

In molti, dalla lettura del testo del disegno di legge, rimarranno delusi dalla mancanza di disposizioni volte alla disciplina dei derivati di Cannabis per "uso ricreativo", ma, analizzando il provvedimento all'esame, non si può non scorgere l'evoluzione culturale che lo accompagna, limitato, questo è vero, all'uso medico e terapeutico e, nello specifico, alla terapia del dolore.

Si ci riferisce, in particolare, alla promozioni degli studi clinici e degli interventi formativi di medici e operatori socio-sanitari, nonché alla possibilità di autorizzazione alla produzione e trasformazione di stabilimenti diffusi nel territorio sanitario.

Un passo importante per lo sviluppo delle conoscenze in campo medico e della diffusione dei farmaci derivati dalla Cannabis indica nelle terapie del dolore.