"Ho commesso un errore, grave, che affronterò responsabilmente, ma non ho mai utilizzato quel titolo a fini personali, e non ne ho mai fatto sfoggio". Smascherata, Giamila Carli, sindaca del Pd che da 17 anni falsificava il curriculum dichiarando una laurea in giurisprudenza mai conseguita, ha scritto una lettera aperta al quotidiano "Il Tirreno". Si scusa pubblicamente, certo, e rimette il mandato politico nelle mani del segretario provinciale del Pd, ma di dimettersi dall'incarico di prima cittadina di Santa Luce, comune in provincia di Pisa, non ha intenzione.

Ritiene che il suo errore non cancelli una lunga storia politica "fatta di impegno, credibilità, capacità amministrativa e organizzativa, lealtà e servizio".

Una menzogna replicata per 17 anni

Non si è mai laureata in giurisprudenza come dagli anni '90 e cioè da quando ricopre cariche da amministratrice pubblica, ha sempre invece dichiarato nel suo curriculum. Una bugia che però è stata smascherata dopo che da alcuni mesi i colleghi dell'opposizione nutrivano sospetti. Dopo aver fatto delle verifiche all'università di Pisa, hanno scoperto che in realtà la sindaca Carli non si era mai laureata e si era fermata a 17 esami. La storia è stata svelata dal quotidiano "Il Tirreno". Ora che nel comune di 1700 abitanti sulle colline pisane lo 'scandalo' è esploso, la prima cittadina ha chiesto scusa cercando di giocare la carta delle ragioni familiari e di una difficile condizione psicologica che rasentava la depressione.

"L'ho fatto per non deludere i miei genitori - ha dichiarato - All'epoca avevo dato 17 esami e interruppi gli studi per motivi privati, non ebbi il coraggio di dirlo e sono rimasta intrappolata in questa bugia".

Il titolo nella sezione 'trasparenza' dei siti di comune e Provincia

Con questo inganno, ha portato avanti finora la sua carriera politico-amministrativa, come prima cittadina in passato e poi assessora a Cecina, e infine di nuovo eletta a Santa Luce.

Il curriculum 'falsificato' è sui siti di enti quali comune e Provincia di Pisa nella sezione 'trasparenza', ma senza che compaia indicazione dell'anno e dell'ateneo in cui avrebbe conseguito la laurea. Tra gli obblighi che spettano a un amministratore pubblico, c'è infatti quello di pubblicare la sua situazione patrimoniale e reddituale oltre al curriculum.

Dopo il caso ben più famoso della ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, sua collega di partito, Carli che finora era una sconosciuta della politica, è diventata un caso nazionale. Ma per la sindaca questo incidente di percorso non cambia nulla della sua storia politica.

Richiesta di dimissioni

Le opposizioni di centrodestra nei consigli provinciali di Pisa e Livorno da cui è partito lo smascheramento, dopo che con un'interrogazione hanno chiesto la verifica dei titoli di studio dichiarati nei curriculum dai consiglieri in carica, ora chiedono le dimissioni della sindaca. Inoltre hanno chiesto che restituisca gli emolumenti che ha percepito tra il 2002 e il 2004 quando sedeva nel consiglio di amministrazione di Asatrade Srl, e dal 2007 al 2009 in qualità di presidente del Cda dell’Azienda farmaceutica cecinese. Incarichi per i quali erano richiesti anche specifici titolo di studio. Ma la sindaca nel silenzio imbarazzato del suo partito, vuole restare al suo posto.