Nuovo attacco di Vincenzo De Luca contro il M5S, a poche settimane dal trionfo delle liste guidate da Luigi Di Maio in tutta Italia, con punte massime di successo nelle regioni meridionali dove i candidati “grillini” hanno fatto il pieno di voti mettendo all'angolo le altre forze politiche con percentuali ben superiori al 32,7 ottenuto a livello nazionale. Il Governatore della Campania è tornato alla carica avanzando apertamente sospetti sulla genuinità dei consensi raccolti dal Movimento 5 Stelle al Sud e in particolare nelle aree a maggiore rischio di infiltrazioni mafiose, camorristiche o di altre organizzazioni criminali attive sul territorio.

Intervenendo con la solita verve polemica alla direzione del PD, l'ex sindaco di Salerno non ha usato mezzi termini nell'accusare gli avversari di connivenza con ambienti poco raccomandabili in occasione dell'ultima campagna elettorale per le Politiche, a suo avviso fortemente condizionata dalle ingerenze di “forze oscure” capaci di fare da ago della bilancia alle urne.

De Luca scatenato contro il M5S: l'ombra della camorra sulle Politiche?

“Prendere il 70% in zone come Casal di Principe non è fisiologico”, sostiene De Luca in riferimento al boom dei 5 Stelle nei collegi un tempo controllati da partiti e “ras” del voto in odore di camorra e adesso diventati feudi del Movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.

Le parole del presidente della Regione Campania sono state molto dure nei confronti della rappresentanza in Parlamento ottenuta dai candidati scelti da Luigi Di Maio con la sorprendente affermazione alle elezioni del 4 marzo 2018: “Com'è possibile che un ceto così incompetente sia arrivato a metà dell'elettorato meridionale?”.

Il riferimento, neanche tanto velato, va allo spettro del “inquinamento camorristico” che da sempre aleggia sulla “Terra dei Fuochi” e sui territori più esposti al controllo sociale della criminalità organizzata.

De Luca attacca il M5S e parla di voto condizionato dalla camorra

Nell'audio dell'intervento del Governatore (catturato probabilmente da un collega di partito secondo Il Fatto Quotidiano) all'assemblea regionale dem, non mancano passaggi dedicati alle ragioni della sconfitta del centrosinistra, non esente da colpe ad avviso di De Luca, ma con l'attenuante di “un clima infame” creato dagli avversari e dalla contingenza di una “stagione politica favorevole” al Movimento 5 Stelle.

Secca e vibrante la reazione dell'esponente del M5S Valeria Ciarambino, intenzionata a rilanciare la campagna per le dimissioni del presidente, che ancora una volta avrebbe “offeso tutti i cittadini campani usando linguaggio violento e modi squadristi”.