L’affluenza alla chiusura dei seggi è stata del 72,92% alla Camera e del 73% per il Senato, gli elettori chiamati alle urne hanno espresso principalmente un voto di protesta, voto che ha sottolineato l’assenza di una maggioranza assoluta. L’unico dato certo e già pronosticato è stato quello di una ingovernabilità di Paese, che per ragioni di forza maggiore porterà a coalizioni strategiche a cui l’ultima parola spetterà al Presidente della Repubblica, Mattarella.

I numeri

In questi momenti di attesa sono i numeri che parlano chiaro, ed in valori percentuali ci rivelano:

  • LEU 3,28%
  • CSX 23,10%
  • CDX 37,50%
  • M5S 32,65%

Lega e M5S volano

Con il 32,65% stando agli ultimi dati aggiornati, il M5S è stato il partito più votato e Di Maio con un discorso fortemente istituzionale ringrazia gli oltre 11 milioni di elettori che hanno riposto fiducia nel Movimento e dichiara: “Abbiamo vinto noi, abbiamo triplicato i numeri dei parlamentari, oggi inizia la terza repubblica, quella dei cittadini”.

Anche il leader del Carroccio Salvini dichiara: “Abbiamo vinto noi”, sottolineando che la Lega traina il centrodestra passando dal uno scarso 4% delle ultime elezione ad un consistente 18%, lasciando nelle retrovie Berlusconi con Forza Italia che stenta ad arrivare al 14%.

Stando sempre ai numeri, che in questi momenti sono l’unica certezza di queste elezioni 2018, la coalizione del centrodestra formata da Lega, Forza Italia, Noi con l’Italia, UDC e Fratelli d’Italia, raccoglie 265 deputati alla Camera, mancano dunque 51 deputati per arrivare al magic number, 316, per tagliare così il traguardo nella corsa ad una maggioranza netta.

I numeri al Senato, dove anche qui manca una maggioranza netta i 158 voti del magic number non è stato ancora raggiunto da nessun partito o coalizione: il centrodestra è in testa con 137 voti e subito sotto arriva il M5S con 112 voti.

Fantapolitica

Per quanto riguarda il M5S che si trova a 228 voti alla Camera vede uno degli scenari più papabili, per affinità di programma, proposto un'unione di forze insieme a LEU e PD che conquisterebbe 344 parlamentari, superando di gran lunga il numero minimo necessario per guidare il Paese, fissato come già suddetto 316, stessa cosa in Senato dove si raggiungerebbero 166 parlamentari a fronte dei 158 necessari, formando così una coalizione con a capo Di Maio e qualche deputato del PD, non più a guida Renzi.

Renzi: "Mai con i 5 Stelle"

Questa ipotesi però, viene fortemente messa in discussione dallo stesso Renzi che ha dichiarato: “Mai con i 5 Stelle”, ma con un passo indietro da parte dell’ex primo cittadino fiorentino l’accordo si potrebbe fare. Ancora tutto da vedere, adesso a fare da discriminante saranno da una parte il volere di Renzi che alle 17:00 di quest’oggi ha rotto il silenzio dichiarando che lascerà solo dopo la formazione di un governo, dall’altra una coalizione di centrodestra che capitanata da Salvini dichiara di non voler scendere a compromessi con Di Maio.

Una delle poche certezze di queste elezioni 2018 è una terribile disfatta di un PD, che scarno di una propaganda antiberlusconiana perde consensi racimolando uno scarso 17%.