Domenica 18 marzo si sono svolte le elezioni presidenziali in Russia, una mera formalità visto che i sondaggi davano già per scontata la vittoria schiacciante di Putin, che, con il caso Skripal a fare da sfondo, ha confermato che se la Russia è sotto attacco, non può far altro che aggrapparsi al suo massimo difensore.

Analisi e percentuali

Alle spalle di Putin, staccato di oltre 64 punti percentuali, troviamo il candidato del Partito Comunista Russo Pavel Grundinin, fermo all’11,8%, il peggior risultato di sempre del PC dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica, comunque l’unico (oltre Putin, ovviamente), ad arrivare alla doppia cifra.

Sull’ultimo gradino del podio troviamo infatti al 5,6% Vladimir Zhirinovsky, leader del Partito Liberal-Democratico di Russia, partito della destra populista e nazionalista. A superare il punto percentuale infine Ksenia Sobchak (1,6%), presentatrice tv e giornalista critica nei confronti di Putin, e Grigory Yavlinsky (1,04%) del partito Yobloko, forza centrista e liberale.

L’affluenza registrata è stata del 67,4%, più alta della scorsa tornata elettorale dove votò il 65,2% degli aventi diritto. Nelle due maggiori città Russe, Mosca e San Pietroburgo, Putin ha ottenuto rispettivamente il 70,8% e il 75% dei consensi. Mentre interessanti sono le percentuali ottenute in regioni storicamente delicate: in Cecenia infatti i consensi si attestano al 91,4%, mentre in Crimea, che ha votato per la prima volta dall’annessione, avvenuta esattamente quattro anni prima dal giorno del voto, il 92% dei votanti ha voluto “ringraziare” il principale fautore dell’annessione alla Federazione Russa.

Le ultime “regioni rosse” invece rimangono la Repubblica di Sacha dove il Partito Comunista ha fatto registrare il massimo dei consensi con il 27,2%, e ha poi superato i 20 punti percentuali anche nell’Altai Krai (23,6%), nel Primorsky Krai (21,39%), nella Repubblica dell’Altaj (20,6%) e nell’Oblast di Omsk (20,3%).

'Il successo è il nostro destino'

Con queste parole si è presentato Putin davanti alla folla che lo attendeva in Piazza del Maneggio, alle spalle della Piazza Rossa, e dove successivamente si sarebbe tenuto un concerto dedicato al quarto anniversario dell’annessione della Crimea. Ha poi continuato: “Penseremo al futuro della nostra grande patria, al futuro dei nostri figli e agendo così senza dubbio siamo condannati al successo”.

Per la quarta volta Vladimir Putin sarà quindi Presidente della Russia, e salvo sorprese, che consisterebbero in modifiche alla Costituzione, questo sarà anche il suo ultimo mandato, il quale terminerà nel 2024 e in cui Putin avrà 72 anni, di cui 24 anni passati al potere e sarà il leader russo più longevo dopo Josif Stalin.