sgarbi lascerà l’incarico di assessore al cultura della Regione siciliana, ma assicura che non è una sua scelta. Già il 16 marzo, la Repubblica aveva lanciato la notizia che il noto critico d’arte e personaggio televisivo fosse pronto a lasciare l’incarico di assessore nella giunta regionale di centrodestra guidata da Nello Musumeci. Secondo il quotidiano, Miccichè, capogruppo di Forza Italia all’assemblea, proprio nella conferenza tra i capigruppo da lui presieduta, avrebbe posto il 27 marzo, data dell’arrivo in aula del bilancio, la data delle dimissioni di Sgarbi come assessore, in quanto eletto deputato alla Camera.
Sgarbi, dal canto suo, non aveva ancora messo in discussione le sue dimissioni, asserendo di aver preso accordi politici per cui la sua permanenza da assessore sarebbe stata legata esclusivamente a una sua nomina a ministro e non certo a parlamentare. In ogni caso, anche se ci fosse stato un aut-aut dalla giunta per le elezioni, avrebbe sfruttato il tempo disponibile per ponderare una decisione.
'Me ne vado'
“Me ne vado ma non di mia iniziativa”. Così oggi riporta il Giornale. Queste sarebbero le parole usate da Sgarbi davanti ai giornalisti palermitani sulla questione delle sue dimissioni. Sgarbi, lamenta la rottura unilaterale di un patto che avrebbe coinvolto lui, Berlusconi e Musumeci; con una sua nomina ponderata proprio da questi ultimi insieme a Ghedini e rettificata da una lettera a firma proprio dell’ex cav e dell’attuale governatore siculo.
Un alleanza, quella tra l’attuale assessore e il centrodestra, nata (a detta di Sgarbi) per evitare la presentazione delle liste di Rinascimento, partito fondato dallo stesso Sgarbi, che il Movimento in Rivoluzione di Giampaolo Samorì avrebbe voluto presentare in tutti i collegi rubando, secondo l’assessore alla cultura, dai 5 ai 7 punti percentuali al centrodestra nella tornata elettorale svoltasi il novembre scorso nell’isola.
Successivamente, il critico d’arte è passato all’attacco, asserendo di essere un personaggio scomodo ma rivendicando comunque i risultati raggiunti, tra cui quello della mostra su Boldini e l’iniziativa in corso con uno sponsor privato che si impegna a finanziare 39 milioni di euro da destinare alla ricostruzione del Tempio G di Selinunte. Sgarbi ha infine concluso il suo intervento affermando che Musumeci deve la sua vittoria proprio alla sua scelta di non presentarsi con liste proprie.