Nel 2017 in finlandia il reddito di cittadinanza aveva riguardato più di 2mila disoccupati volontari che avrebbero beneficiato di un assegno di 560 euro al mese ad alcune condizioni. Alla fine del 2018 non verrà rinnovato perché è stato bocciato dall'Unione Europea che lo aveva introdotto proprio con la nazione pilota della Finlandia. Il governo di Helsinki ha lanciato l'esperimento nel 2017 per verificare se avrebbe potuto estenderlo in tutta Europa e nel mondo, tuttavia la proposta è fallita: i paesi del Nord hanno aderito ma, pur avendo ricevuto dal sistema finlandese e dai Paesi nordici, Islanda, Danimarca, Svezia e Norvegia una cifra di circa 690 dollari mensili pari a 560 euro di reddito di cittadinanza non è stato soggetto ad alcun vincolo.

Questo è accaduto con altri sussidi e assistenze pagate nell'Unione Europea, ma in questo caso il reddito è stato pagato senza che nessun cittadino si impegnasse in alcuna maniera nella ricerca del lavoro o nell'accettare impieghi offerti dall’ufficio di collocamento.

I disoccupati ricevevano i soldi senza fare niente

Il governo finlandese non ha pubblicato un bilancio ufficiale dei risultati del progetto e non ha spiegato chiaramente il motivo per cui verrà abbandonato, però starebbe considerando altre soluzioni per affrontare gli enormi problemi sociali causati dalla mancanza di lavoro nazionale. La Finlandia ha un tasso molto più alto di disoccupazione rispetto a quello degli altri paesi del Nord Europa e l'economia, nonostante sia moderna e all'avanguardia con i tempi è solida, però ha sofferto molto dei rapporti economici con i paesi dell'Est e del calo della domanda della sua maggior fonte di guadagno che è la carta.

La Finlandia è il maggior produttore di carta al mondo, ma negli ultimi anni c'è stato un enorme calo di richiesta. Se a questo si aggiunge la crisi di colossi dell'elettronica come Nokia, soppiantati da altri concorrenti quali Apple e Samsung, la Finlandia ritorna tra i paesi più deboli del Nord Europa rispetto agli altri, anche per quello che guarda input ed export delle nuove tecnologie.

Economia finlandese in crisi e reddito di cittadinanza addio anche per i 5 Stelle

Il reddito di cittadinanza è stato bocciato dall'Unione Europea proprio dal paese che l'aveva lanciato come progetto pilota, che ha deciso di non proseguire l'esperimento. In Italia il Movimento 5 Stelle aveva lanciato il reddito di cittadinanza per dare una mano alle famiglie a basso reddito, in particolare con figli numerosi, alle persone rimaste senza lavoro, ai pensionati e ai disoccupati, per un totale di circa 9 milioni di persone.

Il M5S aveva proposto di un reddito di 780 euro a persona, aumentabile a seconda del numero di componenti del nucleo familiare: In cambio le persone si sarebbero dovute dare da fare e frequentare corsi di avviamento al lavoro impegnandosi nella ricerca di un impiego.

Alla terza offerta di lavoro rifiutata il reddito di cittadinanza sarebbe stato revocato perdendo così ogni occasione per rimettersi in gioco. Non si sarebbe trattato di una forma di assistenzialismo come è già è avvenuto in passato, ma di un aiuto per rimettere le persone a lavorare al pari di una manovra economica.

Manovra economica per aumentare il PIL tagliando le pensioni d’oro

La manovra economica dei 5 Stelle sarebbe servita a rimettere l'Italia nel mercato spendendo circa 17 miliardi di euro, ossia l'1% del PIL.

Gli altri partiti si sono sempre dimostrati ostili alla proposta del reddito di cittadinanza, sostenendo che i soldi non ci sono, ma in realtà non sarebbe vero, considerando le doppie pensioni di molti contribuenti. Tagliando i costi delle pensioni d’oro, quelli della politica, delle auto blu e delle pensioni vitalizie a 6 cifre dei politici, si sarebbe potuta raggiungere una cifra tale da poter consentire a tante persone di rientrare a lavorare con un grande beneficio per tutta la nazione.

La dignità e i diritti ai cittadini sono validi per tutti e non solamente per la cosiddetta Casta, come viene chiamata dal M5S quella parte di cittadinanza privilegiata che vive nel lusso a discapito di tanti privi di mezzi economici.

La proposta è stata portata dal Movimento 5 Stelle in Parlamento, perché fino adesso sarebbero state solamente l'Italia e la Grecia gli unici due paesi che non hanno aderito alla proposta, ma con questa ultima decisione della Finlandia decade la possibilità per ogni persona di rientrare degnamente nel mondo del lavoro.