La storia inizia con la caduta dell'Impero Ottomano dopo la Prima guerra mondiale, quando la regione passò sotto il controllo del Regno Unito. La risoluzione Onu 181, emanata nel 1947, proponeva la divisione del territorio in due Stati: uno ebraico, l'altro arabo, con Gerusalemme sotto controllo internazionale delle Nazioni Unite. Gli eventi però raccontano una storia violenta che non riesce a trovare nessun accordo tra le parti.

Gerusalemme la contesa

Gerusalemme rappresenta il continuo fallimento di tutti i presidenti americani negli ultimi 30 anni. Ma Trump la pensa diversamente e gioca una carta che potrebbe costare troppo cara: quella di riconoscere Gerusalemme capitale d'Israele. Gerusalemme, La Città Santa, l'eterna contesa, rivendicata dai palestinesi come capitale del loro futuro Stato, e allo stesso tempo “una e indivisibile” per il popolo israeliano.

Esistono diversi punti critici per i quali negli anni non si è mai trovata una soluzione, tre su tutti: i confini, i Palestinesi richiedono siano risanati quelli relativi alla linea verde precedenti alla guerra del 1967; il controverso diritto di ritorno nella loro terra dei rifugiati palestinesi (si contano ormai milioni di rifugiati sparsi nei campi profughi dei paesi amici di Giordania, Libano e Siria; ultima non per importanza, la questione di Gerusalemme.

Gerusalemme emblema delle religioni monoteistiche

Questa città è l'emblema delle tre grandi religioni monoteistiche, per questa ragione la ricerca di una soluzione è un compito complicato da portare a termine. Ad oggi, infatti, la maggior parte dei paesi membri delle Nazioni Unite e molte organizzazioni internazionali, non riconoscono ad Israele l'annessione di Gerusalemme Est, né riconoscono Gerusalemme come capitale Israeliana.

La decisione di Trump allontana ulteriormente la prospettiva palestinese di veder riconosciuta Gerusalemme est come capitale di un futuro stato palestinese indipendente e sotto nessuna egida. Al contrario, per gli israeliani Trump e la sua decisione sono l'inizio di una svolta epocale che darà loro maggior forza per continuare sulla strada intrapresa e che potrebbe significare anche il riconoscimento di tutti gli insediamenti illegali posti su territorio palestinese.

Il presunto percorso di pace che Trump intende tracciare si basa sul concetto che la sua decisione non intende interferire in nessun modo sul processo che aiuterà i due paesi a trovare una soluzione consona per entrambi e duratura. C'è da sperare in un altro modus operandi, allora.