L’immagine che deriva dalla analisi che G. Zagrebelsky propone riguardo al governo in via di formazione, suscita un’idea negativa rispetto al quadro generale cui stiamo assistendo negli ultimi giorni, da quando Salvini e Di Maio hanno trovato l’accordo.
Le impressioni di Zagrebelsky
I primi dubbi derivano dal contratto pre-governativo proposto dai grillini. L’impressione del giurista è quella di un patto stipulato solo ed esclusivamente per far trapelare un’omogeneità di idee, circostanza conveniente per salire al potere, che risulta essere lo scopo principale dell’accordo.
Niente da rimproverare, se non il fatto che chiamarlo “contratto” non ha alcun senso. In quanto non esiste nessun vincolo giuridico e Mattarella non deve svolgere la funzione del notaio nello svolgimento di questo accordo fra i cinque stelle e la Lega. Il ruolo del Presidente della Repubblica è attivo, non di mero consenso. Deve intervenire nelle scelte di governo, assicurandosi che vengano rispettati i principi costituzionali.
L'importanza di Mattarella
Il rischio che si corre, secondo Zagrebelsky, a lasciare che ogni proposta per la formazione del governo venga accettata senza nessun tipo di intervento critico, è quello di andare incontro ad una partitocrazia, sistema a noi ancora sconosciuto.
Deduce, quindi, il presidente emerito della Corte Costituzionale, che non è ancora detto che l’asse Salvini-Di Maio venga accettato senza indugi da Mattarella. Il presidente vuole, e deve, far rispettare il potere che deriva dal suo incarico. È fuori discussione però, e anche Zagrebelsky sottolinea, che rifiutando le proposte della coppia candidata al governo, il Paese andrebbe incontro ad una situazione di caos completo.
Quindi le decisioni da prendere sono sottili e devono essere ponderate con la dovuta attenzione. Una delle alternative potrebbe essere quella di concedere un incarico governativo con delle condizioni dettate direttamente da Mattarella, dopo aver chiesto un ulteriore giro di consultazioni. La situazione resta complicata, probabilmente fra pochi giorni avremo la risposta.
La questione del bilancio e dell'immigrazione
Vincoli di bilancio e sicurezza, sono gli altri due temi che fanno dubitare Zagrebelsky. Sul primo problema sembra che si stia operando dimenticandosi dell’articolo 81 della costituzione, che parla di indebitamento e di equilibrio dei conti dello Stato. Lo deduce dalle promesse che sono state fatte in campagna elettorale dai due partiti, come troppo pretenziose rispetto ai divieti fiscali imposti dalla costituzione. Sul secondo tema invece non nutre convinzione rispetto ai provvedimenti che verranno effettuati per tutelare i più deboli o i meno avvantaggiati. Parole dure vengono usate contro i rimedi studiati per rimediare alla immigrazione clandestina.
Afferma che Mattarella, vedendo situazioni di questo tipo, dovrebbe intervenire in quanto stiamo assistendo ad un’involuzione che sembra quasi insultare i risultati che abbiamo faticosamente raggiunto a livello culturale e civile.