Una pioggia di critiche quasi unanime ha accolto la notizia dell’ennesimo rinvio della nascita del nuovo governo targato M5S-Lega. I rispettivi leader, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, hanno chiesto altro tempo al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Sul tavolo della trattativa giallo-verde i nodi da sciogliere, come dichiarato ieri dallo stesso Salvini, sono quelli dell’immigrazione, delle infrastrutture e, soprattutto, del rapporto con l’Unione Europea. Anche se i pentastellati negli ultimi tempi hanno smorzato, e non di poco, i loro toni antieuropeisti, sovranisti e populisti, a Bruxelles è ancora alto il timore che il nuovo esecutivo italiano non voglia rispettare i vincoli di riduzione del debito pubblico e di rientro dal deficit.

Per questo il vice presidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, ha lanciato un avvertimento che suona come una minaccia Politica.

La minaccia di Dombrovskis contro l’Italia

Secondo quanto dichiarato dal commissario Ue Valdis Dombrovskis durante una a Politico, di cui l’Ansa riporta le parti principali, l'approccio della politica italiana “alla formazione del nuovo governo e l'approccio rispetto alla stabilità finanziaria deve essere quello di rimanere nel corso attuale, riducendo gradualmente il deficit e riducendo gradualmente il debito pubblico”. Secondo Dombrovskis, l’atteggiamento di Bruxelles nei confronti del nostro paese in materia economica e di conti pubblici rimarrà immutato “indipendentemente dal governo che ci sarà”.

Il burocrate europeo scarica la responsabilità di questa linea politica sullo stesso Mattarella il quale, a suo dire, “ha enfatizzato” in più occasioni la “necessità di mantenere gli impegni europei”.

I burocrati europei: ‘Andrà a finire che rimpiangeremo Renzi’

Le ingerenze dell’Europa sulla formazione del nuovo governo italiano, secondo quanto riporta Marco Bresolin su La Stampa, non si limitano ai ‘consigli non richiesti’ di Dombrovskis.

Andrà a finire che rimpiangeremo Renzi”, sarebbe la frase che circola tra i corridoi dei palazzi brussellesi, terrorizzati dall’arrivo dei ‘barbari’ leghisti e pentastellati a Palazzo Chigi in sostituzione del placido Paolo Gentiloni. “Siamo pronti a cooperare”, sempre che il governo italiano “rispetti tutti le regole europee e il modo in cui lavoriamo”, ha dichiarato infatti il ministro degli Esteri olandese Stef Blok.

E un altro diplomatico nord europeo (i nordici sono tra i più inflessibili sui conti) sconsiglia a Di Maio e Salvini di provare a “rovesciare il tavolo” perché, minaccia, “c’è il rischio che gli cada sui piedi”.

Rischio scontro al Consiglio europeo di giugno

A turbare i sogni degli alti papaveri Ue c’è il negoziato sul bilancio, apertosi proprio ieri, e soprattutto il Consiglio europeo, fissato per giugno, dove l’Italia si opporrà certamente alla riforma del diritto di asilo per i migranti. La linea dura del ‘poliziotto’ Salvini contro l’immigrazione clandestina rischia, infatti, di mandare all’aria i piani degli altri membri dell’Unione che, fino a questo momento, hanno abbandonato l’Italia al suo destino nella gestione dell’emergenza sbarchi e accoglienza.