Si svolge questa domenica 22 luglio, presso un hotel di Roma, la conferenza politico organizzativa nazionale di Articolo Uno - Movimento Democratico Progressista, a epilogo di un percorso di decine di assemblee provinciali e regionali che hanno discusso nelle ultime settimane il futuro del movimento di cui fanno parte fra gli altri Massimo D'Alema e Pierluigi Bersani.

L'assemblea voterà un documento, varato dal coordinamento nazionale, che stabilisce le tappe di avvicinamento al nuovo soggetto "Liberi e Uguali".

Contestualmente sarà eletto il nuovo coordinatore nazionale, che sarà Roberto Speranza, e un nuovo coordinamento di 40 persone. Il documento politico prende atto del fatto che MDP è coinvolto nel processo costituente di LEU ma non scioglie alcuni nodi sulla forma organizzativa, e sulla linea Politica, che il nuovo soggetto unitario avrà. Secondo molti quella che si delinea sarà una specie di "tregua" estiva in attesa di capire cosa avverrà nei prossimi mesi: il nome di Roberto Speranza va bene a tutti dentro MDP, ma sarà circondato da una segreteria, ovvero un organo esecutivo composto da una decina di persone, che rispetterà una pluralità delle varie posizioni in campo nel movimento demo-progressista.

Le varie posizioni interne ad Articolo Uno - MDP sui rapporti a sinistra

A proposito di rapporti a sinistra infatti, dentro ad Articolo Uno, ci sono posizioni piuttosto variegate, che possono essere riassunte schematicamente in tre opzioni. Circola da tempo un documento firmato dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, dagli ex deputati Pietro Folena, Lara Ricciatti, Arcangelo Sannicandro e da vari giovani come Simone Oggionni, i quali propongono di "Andare oltre" affermando di voler "aumentare la pressione, a tutti i livelli, sui nostri interlocutori, sulle parti più coscienti e consapevoli delle forze del centro-sinistra, sull’associazionismo e i corpi intermedi democratici affinché si moltiplichino i confronti, le iniziative unitarie che alludono a uno sbocco unitario".

Vi è poi una posizione ancora più "moderata" rappresentata dagli europarlamentari Antonio Panzeri, Massimo Paolucci e Flavio Zanonato, i quali sono fortemente favorevoli alla collocazione europea nel PSE e auspicano quindi un fronte unitario con chi in Italia si ritrova in tali posizioni. Sul lato opposto vi sono invece alcuni dirigenti più "possibilisti" a proseguire le interlocuzioni a sinistra, come il senatore Francesco Laforgia e alcuni esponenti fra i quali i toscani Paolo Fontanelli, Filippo Fossati e Serena Spinelli, che sono più legati alla figura di Pietro Grasso ed orientati ad accelerare la creazione di "Liberi e Uguali" come partito a tutti gli effetti.

Il tutto va inserito anche in un contesto che porta all'avvicinarsi della scadenza delle elezioni europee.

A tal proposito, come abbiamo riportato nei giorni scorsi, il principale alleato di MPD dentro a LeU, ovvero Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni, sta lavorando in direzione di una lista unitaria della sinistra di alternativa che terrebbe dentro anche Potere al Popolo, con la benedizione del sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Ma la stragrande maggioranza di MDP non pare essere d'accordo su tale linea. Anche di questo si parlerà nei prossimi mesi nella fase costituente di LeU.

I nodi politici e organizzativi sulla nascita di 'Liberi e Uguali'

Complessivamente, anche dopo l'assemblea di MDP, resteranno sul tappeto diversi nodi piuttosto importante. Sul piano organizzativo non è ancora chiaro che cosa sarà esattamente "Liberi e Uguali": un partito a tutti gli effetti?

Oppure un soggetto (es. una federazione) che lascia in vita le organizzazioni fondatrici?

E soprattutto c'è il nodo del profilo politico. LeU sarà un soggetto alternativo ai "poli" esistenti e quindi esterno al centrosinistra? Sarà un soggetto autonomo ma alleato col PD in uno schema progressista e di centrosinistra? Oppure ancora, come sogna qualcuno, ci sarà lo scioglimento contemporaneo di tutte le forze di centrosinistra in un nuovo soggetto unitario?

A settembre, quando la vera discussione politico-programmatica dentro a "Liberi e Uguali" prenderà il via, sarà il vero momento delle scelte. E forse il quadro potrà essere un po' più chiaro.