Nella mattinata di questo venerdì 10 agosto è stato protocollato presso il Tribunale di Roma un atto ufficiale di denuncia-querela firmato dall'attivista rom Alievski Musli contro il ministro dell'Interno Matteo Salvini per "diffusione di idee basate sull'odio razziale ed etnico".
In particolare sono sotto accusa le frasi dette dal leader leghista alcune settimane fa a un'emittente Tv lombarda, riprese ampiamente da tutta la stampa nazionale, nel quale parlando dei rom, Salvini aveva affermato "bisogna rifare il censimento" e "se gli stranieri irregolari vanno espulsi, i rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa".
Ma anche quelle nelle quali Salvini, riferendosi ai campi nomadi, aveva parlato di "sacca di resistenza parassitaria". Vediamo maggiori dettagli.
Attivista rom querela Salvini
Il querelante è Alievski Musli, 30 anni di Pesaro, attivista sociale e operaio di etnia Rom, molto noto anche sui social network (su Facebook è seguito da oltre 11.000 persone), il quale è anche fondatore dell'associazione umanitaria Stay Human. E che peraltro avevamo intervistato in esclusiva poche settimane fa. In questa causa legale Musli è assistito dall'avvocato Andrea Maestri, del foro di Ravenna ed ex parlamentare (prima del PD e poi dal 2015 di Possibile).
Nell'atto depositato in Tribunale, Alievski Musli ipotizza a carico di Matteo Salvini il reato di cui all'articolo 3 della Legge 654/1975, riguardante la rimozione di tutte le forme di discriminazione razziale. In particolare, la pena per chi "propaganda idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale" è di un anno e sei mesi di reclusione o di una multa di 6000 euro.
Le foto dell'atto ufficialmente depositato in Tribunale a Roma sono state anche pubblicate su Facebook dallo stesso Musli, il quale commenta: "Ho preso una decisione che nessuno in questi anni ha avuto il coraggio di fare.Dopo anni di offese gratuite, discriminazioni, stereotipi negativi. È tempo di dire basta. Basta incrementare il clima d'odio che si sta diffondendo.Basta attacchi gratuiti, ma soprattutto bisogna denunciare affinché non accada un altro 1944".
Un post che sta già ricevendo numerose interazioni e condivisioni da parte del popolo dei social.
Va anche ricordato che non è il primo caso del genere di querele a carico di Matteo Salvini, il quale proprio pochi giorni fa era stato denunciato con la stessa ipotesi di reato, seppure riferita a dichiarazioni diverse, da parte dell'associazione per i diritti dei migranti Baobab Experience di Roma. Adesso rimane da capire che cosa deciderà la Giustizia riguardo a queste denunce e ipotesi di reato.