Il testo del decreto legge Milleproroghe, dopo essere stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale lo scorso 25 luglio 2018, è stato approvato oggi dalla Camera dei Deputati con 329 voti favorevoli, 220 voti contrari e 4 astenuti, dopo che l'esecutivo giallo-verde aveva posto la questione di fiducia, attirando le proteste del PD. Il testo a questo punto dovrà essere licenziato definitivamente dal Senato. Per le opposizioni la fiducia al decreto è palesemente illegittima, dato che è stata autorizzata prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Il decreto licenziato dalla Camera prevede quattordici articoli, che prevedono una serie di disposizioni eterogenee, di cui di seguito si citano alcune di esse.
Decreto Milleproroghe: le principali proroghe approvate
Sicuramente il tema che ha creato più scompiglio è stato quello sull'obbligo vaccinale per accedere all'istruzione scolastica. Il testo pubblicato precedentemente nella GU prevedeva la rimozione del suddetto obbligo, introdotto con l'ex ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Sembrava che, una settimana prima dell'approvazione del testo, l'esecutivo avesse fatto marcia indietro, facendolo divenire "inflessibile" (era, infatti, stato presentato un emendamento al testo che rimuoveva l'obbligo).
Adesso la situazione è nuovamente cambiata, dato che il governo ha deciso di porre la questione di fiducia, prendendo in considerazione il vecchio testo dello scorso luglio e di fatto eliminando tutti gli emendamenti presentati.
Un altro punto alquanto controverso è il taglio di circa un miliardo previsto per le periferie, rimanendo così come approvato dal Consiglio dei ministri.
Un'altra disposizione in materia di enti locali riguarda quella della proroga del mandato dei presidenti di provincia e dei consigli provinciali sino al prossimo 31 ottobre 2018.
In tema di giustizia, il termine di applicazione delle nuove norme sulle intercettazioni, licenziate dall'ex ministro della Giustizia Orlando, viene prorogato al 31 marzo 2019.
In materia fiscale e bancaria, dal 2019 viene introdotta l'ipotesi che l'Inps collabori con la nuova Agenzia delle entrate e delle riscossioni relativamente alla dichiarazione unica, da presentare ai fini dell'elaborazione dell'attestazione Isee. Viene altresì stabilito che entro il 31 ottobre 2018 dovrà essere approvato il decreto del presidente del Consiglio, che mira a rendere operativo un fondo volto a salvare i risparmiatori delle banche di credito cooperativo e popolari.