Il maxi decreto unico su reddito di cittadinanza e Quota 100 dovrebbe arrivare entro giovedì 17 gennaio in Consiglio dei Ministri per l'approvazione. Ad affermarlo è il vicepremier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio dopo lo slittamento del decreto dovuto alle tensioni accumulatisi in questi giorni fra Lega e Movimento 5 Stelle.
Di Maio rassicura: 'Entro giovedì arriverà il decreto'
Stando a quanto riporta l'agenzia di stampa "AGI", infatti, il decreto doveva essere già pronto la settimana scorsa ma a causa di qualche discordanza fra i due partiti di maggioranza, ha subito uno slittamento fino alla prossima settimana.
Entro giovedì 17 gennaio, il decreto dovrebbe approdare in Consiglio dei Ministri per il varo e la successiva entrata in vigore delle due misure considerati i pilastri fondamentali del contratto di governo.
Ad intervenire, anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte il quale aveva rassicurato che trattandosi di misure complesse, il Governo giallo-verde preferisce restare cauto e fare le cose per bene. Tuttavia, l'esecutivo, sta lavorando ormai da mesi sui due provvedimenti nelle quali le previsioni di spesa sono state spesso modificate. Sempre secondo quanto riporta l'AGI", le ultime modifiche alla bozza delle due misure sono arrivate proprio due giorni fa e riguardano il cosiddetto reddito di cittadinanza più volte sbandierato dal Movimento 5 Stelle: dopo dodici mesi, se il beneficiario della misura tanto cara ai grillini non accetta un'offerta congrua di lavoro, perderà il diritto a ricevere i 780 euro mensili.
L'Inps dovrà cercare i potenziali beneficiari
Nella bozza del decreto, inoltre, è previsto un ruolo attivo dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale che dovrà occuparsi della ricerca dei potenziali beneficiari.
"L'Inps è autorizzato ad inviare comunicazioni informative mirate sul reddito di cittadinanza ai nuclei familiari che a seguito dell'attestazione Isee presentino valori dell'indicatore o di due componenti compatibili", si legge nella bozza.
Quanto al meccanismo della Quota 100, invece, restano confermate le finestre mobili a cadenza trimestrale per i dipendenti del settore privato mentre per i dipendenti della Pubblica Amministrazione resta da sciogliere il nodo legato al Trattamento di Fine Servizio che, stando a quanto previsto dal decreto potrà essere percepito soltanto dopo aver raggiunto i requisiti per accedere al pensionamento di vecchiaia secondo quanto stabilito dalla Riforma Fornero.