Avviare una raccolta firme, o anche solo parlare di referendum sul reddito di cittadinanza è una vera e propria “sciocchezza”. L’ultimo esponente di peso del Pd a schierarsi contro l’iniziativa presa dalla corrente renziana del Nazareno è Francesco Boccia, fedelissimo del governatore pugliese Michele Emiliano e candidato alla segreteria del partito. Boccia, intervistato oggi da Radio Cusano Campus, non ha fatto altro che ripetere, anche se con termini più coloriti, quanto dichiarato il giorno prima da un altro pretendente alla guida del Pd, Maurizio Martina, il quale si è detto contrario all’utilizzo dello strumento del referendum contro il provvedimento bandiera del M5S.
A giudicare come una “tendenza al suicidio”, infine, la proposta renziana di raccolta firme è anche il giornalista del Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, notoriamente vicino all’area pentastellata che strizza l’occhio ad una sinistra depurata dall’ingombrante presenza di Matteo Renzi.
Francesco Boccia: ‘Non ci sono italiani contrari al reddito di cittadinanza’
Ospite questa mattina della trasmissione L’Italia s’è desta, in onda su Radio Cusano Campus, Francesco Boccia è stato sollecitato a commentare l’iniziativa presa dall’ala renziana del Pd, in primis da Sandro Gozi (ma anche Maria Elena Boschi ha espresso la sua approvazione), di avviare una raccolte di firme per riuscire ad indire un referendum sul reddito di cittadinanza.
O meglio, contro il reddito di cittadinanza, visto come fumo negli occhi dai seguaci di Matteo Renzi che di sinistra, nel provvedimento fortemente voluto dal M5S, non ci vedono proprio nulla. Boccia ha messo subito in chiaro che lui non ha alcuna intenzione di partecipare alla raccolta firme. Anzi, non solo sarebbe una “grande sciocchezza” farlo, ma il solo pensare ad un referendum sul tema è sciocco. Infatti, aggiunge il candidato al Nazareno, si può certamente criticare nel merito il contenuto del decreto che introduce il reddito di cittadinanza, ma lui stesso si dice convinto che non ci siano al momento “italiani contrari” a questa misura.
Maurizio Martina: ‘Non sono d’accordo con il referendum’
Sulla stessa linea d’onda di Boccia, anche se con toni decisamente più civili, si era dimostrato, solo poche ore prima, il segretario del Pd uscente, con speranze di essere rientrante, Maurizio Martina. “Qualcuno ipotizza un referendum sul reddito di cittadinanza. Non sono d’accordo - ha scritto Martina in un post pubblicato su Facebook il 21 gennaio - penso che non sia lo strumento per fare la nostra giusta battaglia in alternativa alle scelte pericolose di Lega e Cinque Stelle”. La controproposta del segretario reggente è invece quella di “completare definitivamente il reddito di inclusione” varato dal governo Gentiloni.
Andrea Scanzi: ‘L’opposizione dei renziani è disastrosa’
Un altro che, al contrario di Martina, non ci va certo leggero nei giudizi è Andrea Scanzi. Ospite ieri sera a Otto e Mezzo di Lilli Gruber, il giornalista del Fatto si è detto “perplesso” sulla effettiva realizzazione del reddito di cittadinanza che, però, definisce “sacrosanto” ed esistente in “tutta Europa”. Poi, fa un distinguo tra la presunta “opposizione lodevole”, rappresentata a suo dire da Carlo Calenda, e quella “disastrosa” rappresentata dai fedelissimi di Matteo Renzi i quali “sono arrivati al punto da organizzare una raccolta firme contro la cosa più di sinistra” che il governo gialloverde sta facendo. Insomma, per concludere, Scanzi giudica “insondabile la tendenza al suicidio dei renziani”.