Il Dipartimento di pubblica sicurezza confronta i numeri degli arrivi in Italia in riferimento al primo mese dell'anno (1° gennaio - 1° febbraio) per gli anni 2017, 2018 e 2019. Il report, disponibile sul sito del Ministero dell'interno fotografa una situazione tutt'altro che emergenziale.

A fronte del lieve aumento degli arrivi nel 2018, 4.566 rispetto ai 4.531 del 2017, soltanto 202 sarebbero ufficialmente i migranti sbarcati in Italia durante il primo mese del 2019. Osservando le percentuali, la riduzione del numero degli arrivi appare ancor più evidente.

Il 2019 registra una riduzione degli sbarchi del 95,58% in meno rispetto al 2018, mentre la riduzione rispetto al 2017 è del 95,54%. Anche il numero di minori stranieri non accompagnati (MSNA) diminuisce. I migranti minorenni sbarcati nel 2017 sono stati 15.779, 3.536 nel 2018 ed appena 29 dal 1 gennaio ad oggi.

Numero di sbarchi in diminuzione, il massimo afflusso nel 2016

La parabola discendente del numero degli sbarchi in Italia negli ultimi tre anni è ben visibile anche dai dati aggregati. Se nel 2017 i migranti arrivati in Italia a seguito degli interventi di soccorso in mare sono stati 119.369, nel 2018 si registra l'ingresso di 23.370 migranti, poco più di un quinto rispetto all'anno precedente.

Integrando i dati del Ministero con quelli dell’Alto Commissariato per i Rifugiati (ACNUR) si nota come il numero degli arrivi da sbarco, dopo l'inizio dell'intenso afflusso nel 2014, abbia assunto una dinamica decrescente, eccezion fatta per il 2016, anno in cui si registra il più alto numero di sbarchi. Il numero dei migranti sbarcati in Italia sono scesi gradualmente da 170.100 nel 2014, a 153.842 nel 2015 risalendo a 181.436 nel 2016.

Sebbene dovremo aspettare il 2020 per confrontare i dati aggregati rispetto all'anno corrente, gli ultimi dati pubblicati tracciano una linea discendente del fenomeno migratorio legato agli sbarchi.

Diminuiscono i morti in mare

Parallelamente alla diminuzione degli arrivi si registra una diminuzione delle vittime e dei dispersi durante l’attraversamento del Mediterraneo.

Anche in questo caso il 2016 fa eccezione rispetto agli anni che vanno dal 2014 al 2019. Le vittime ed i dispersi ufficiali sono stati 3.093 nel 2014, 2.913 nel 2015, 4.587 nel 2016, 2.873 nel 2017 e 1.311 nel 2018.

Sebbene i dati sulla riduzione delle vittime rappresentino un fatto positivo, occorre sottolineare che le cifre potrebbero essere superiori a quelle registrate, poiché non tutti i naufragi potrebbero essere noti alle autorità italiane ed alle organizzazioni internazionali che soccorrono i migranti in mare.

Le nazionalità di arrivo

Un lieve cambiamento si riscontra infine sotto il profilo delle nazionalità di origine dei migranti. Nel 2018 le prime tre nazionalità in termini numerici sono state quella tunisina con il 23.8% sul totale degli arrivi, quella eritrea con il 15.1% e quella irachena con il 7.9%. Gli ultimi dati del 2019 registrano ai primi tre posti il Bangladesh (28%), l’Iraq (19%) e la Tunisia (15%).