Il maxi decreto unico su reddito di cittadinanza e Quota 100 è ancora in Commissione Lavoro al Senato per la discussione volta ad esaminare gli emendamenti presentati dalle varie forze politiche. Martedì scorso, infatti, sono state avanzate oltre 1.500 proposte di modifica alle misure in materia previdenziale.

Fratelli d'Italia presentano oltre mille emendamenti

Una pioggia di emendamenti, è stata invece presentata da Fratelli d'Italia. Si tratta di circa mille provvedimenti contenenti numerose modifiche da apportare al cosiddetto reddito di cittadinanza fortemente sbandierato dal Movimento 5 Stelle.

Il Leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, infatti, si sarebbe dimostrata contraria al sussidio esteso ai disoccupati in particolare condizione di disagio economico. Per la stessa Meloni, infatti, si tratta di una truffa; "E' assistenzialismo inutile, mentre si chiede un testo che sostenga i veri bisognosi e chi crea lavoro", ha spiegato.

Tra gli emendamenti presentati da Fratelli d'Italia, infatti, vi è quello riguardante l'estensione del sussidio agli over 60 anni che si trovano in condizione di disabilità. Inoltre, si chiede l'introduzione di un assegno pari a 300 euro a favore delle famiglie povere per ciascun figlio fino a sei anni oltre a sgravi contributivi e credito d'imposta fino a 20 mila euro a favore delle imprese che assumono lavoratori o per l'auto-impiego.

Quanto al sistema della Quota 100, invece, Fratelli d'Italia chiede l'innalzamento fino a 50 anni per il riscatto degli anni di laurea ai fini contributivi e di fissare il tetto massimo a 50 mila euro per l'anticipo del Trattamento di Fine Servizio a favore dei dipendenti della Pubblica Amministrazione che hanno optato per l'uscita anticipata con Quota 100.

M5S contrario a proposta di Salvini

Oltre 60 emendamenti sono stati accantonati a causa della situazione di stallo che si è registrata in Senato molto probabilmente scaturita dalle proposte avanzate dalla Lega sul reddito di cittadinanza riguardanti l'innalzamento da 8 a 36 ore da destinate alle attività socialmente utili svolte per conto dei Comuni oltre alla riduzione del beneficio per tutti i soggetti che hanno debiti in ambito fiscale. Proposte che hanno suscitato la contrarietà del vicepremier del Movimento 5 Stelle e che, con molta probabilità hanno contribuito a rallentare i lavori in aula al Senato.