Il cantautore romano Francesco De Gregori si schiera nettamente contro la proposta del parlamentare della Lega, Alessandro Morelli, in base alla quale, per legge, le radio dovranno passare una canzone italiana su tre. E il suo parere va contro la dichiarazione del presidente della Siae, Mogol.

La risposta di De Gregori a Mogol

"Mi sembra una str****ta, non so cosa sarebbe stata la mia vita da musicista se non avessi potuto ascoltare fin da piccolo tutte le canzoni straniere che ho sentito". E ovviamente il riferimento è alla proposta di legge firmata da Alessandro Morelli, presidente della Commissione Trasporti e telecomunicazioni della Camera dei Deputati e anche a Mogol, che si è dichiarato, qualche giorno fa, favorevole a questa proposta.

Scherzando De Gregori ha anche aggiunto che sarebbe favorevole, a patto che un terzo delle canzoni siano sue canzoni.

La proposta della Lega, che ha già scatenato un vivo dibattito nei giorni scorsi, continua così a far discutere. L'idea aveva avuto il parere favorevole del paroliere Mogol, che è anche presidente della Siae: aveva sottolineato, in una lettera, che questa proposta avrebbe avuto impatti positivi per il mercato delle radio italiane, generando in questo modo maggiori incassi per quanto riguarda i diritti d'autore. Ha aggiunto che bisogna sostenere e valorizzare la musica italiana, in quanto questa fa parte del patrimonio culturale, e, in quanto tale, va difesa e tutelata.

Secondo i dati riportati dalla Siae, i dati medi di programmazione, relativi al periodo 2010-2017, dicono che, su dieci stazioni radio, solamente quattro avrebbero rispettato quella che, per ora, è soltanto una proposta da discutere e dibattere.

Non è la prima proposta

Al fianco di Mogol si era schierato anche il celebre presentatore Pippo Baudo [VIDEO], che ha sottolineato come questa cosa venga fatta anche in altri Paesi, come la Francia. A suo avviso, la proposta del parlamentare della Lega è un'ottima cosa, volta a proteggere in questo modo il prodotto Made in Italy.

L'argomento non è del tutto nuovo e sarebbe già stato considerato da alcune proposte legislative anche in passato: tra queste c'è quella della Fimi, risalente al 2016, che proponeva una soglia di garanzia di almeno il venti per cento di canzoni di artisti italiani da trasmettere all'interno di una radio. E Dario Franceschini, ex Ministro della Cultura, in occasione della Milano Music Week nel 2017, decise di affrontare l'argomento, proponendo un possibile obbligo per favorire la trasmissione di più canzoni italiane in radio.