Conte, ma anche Salvini e Di Maio, assicurano che seppur si dovesse fare una manovra correttiva, Quota 100 e Reddito di Cittadinanza resteranno immutati. Questa rassicurazione arriva a poche ore dalla notizia di una possibile procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia. Il Governo si dice dunque coeso su questi punti, anche se il Premier Conte non nasconde che ci sono ancora molte difficoltà. Promette però trasparenza e aggiunge che non ha alcuna intenzione di diventare il Presidente del Consiglio che ha portato il Paese a una vera procedura d'infrazione.

'Avanti su Quota 100 e Reddito di Cittadinanza'

A quanto si vocifera, sembra possibile che l'Italia subisca una procedura d'infrazione per il debito pubblico troppo elevato, e che dunque potrebbe rendersi necessaria una manovra correttiva da parte del Governo.

Il premier Giuseppe Conte, però, durante una conferenza stampa ad Hanoi, ha affermato con sicurezza che i punti fondanti di questo esecutivo, Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, rimarranno immutati. In sostanza, è vero che si sta lavorando al Mef per trovare punti in cui è possibile fare risparmi di spesa, poiché nella finanziaria erano state preparate somme sovradimensionate, ma le due colonne portanti dell'alleanza di Governo dovrebbero restare intatte.

Le parole del Premier si vanno a sommare a quelle di ieri dei due Vicepremier. Luigi Di Maio, in un post, aveva infatti dichiarato espressamente che "Quota 100 e le pensioni degli italiani non si toccano!". E anche Matteo Salvini, durante un comizio a Foligno, ha ribadito che con lo smantellamento della legge Fornero si è soltanto all'inizio, e che dopo Quota 100 ora l'obiettivo è Quota 41.

Le difficoltà interne al Governo

In un'intervista al Corriere della Sera, però, Conte d'altro canto non nasconde le difficoltà ancora presenti all'interno dell'alleanza di Governo. Commenta infatti ironicamente citando Ungaretti: "Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie". Aggiunge anche, comunque, di iniziare a provare un "moderato ottimismo", in quanto sembrerebbe che i due partiti della maggioranza stiano tornando a fare fatti.

Ribadisce però che non ha intenzione di "vivacchiare", e che dunque, in caso di problemi, sarà pronto a rimettere il proprio mandato nel pieno della trasparenza.

Conclude quindi affrontando appunto i richiami pervenuti da parte dell'Unione Europea. Spiega che ha intenzione di lavorare a fondo, come ha fatto sino ad oggi, per risolvere simili problemi. Aggiunge perciò che non ha alcuna intenzione di passare come il primo Premier che ha portato l'Italia a una procedura d'infrazione.