Conte attacca Salvini, il suo operato e la sua scelta di aprire una crisi di governo nel momento più sbagliato. Il Premier davanti al Senato, in un lungo discorso durato circa 40 minuti, ha affermato che presto si recherà dal Presidente Mattarella per consegnare le dimissioni.

La crisi di governo interrompe i risultati raggiunti

Il primo ad intervenire in aula è stato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Ho chiesto di intervenire per riferire sulla crisi di governo innescata dal Ministro Salvini”. Il Premier riferisce di aver scelto di tornare in aula perché questo luogo è lo strumento e il luogo più efficace per garantire la democrazia, non per rispettare regole di forma ma regole di sostanza.

Solo in parlamento secondo Conte, tutti i protagonisti della crisi possono assumersi la loro responsabilità, non servono le dichiarazioni fatte in piazza o sui social. E sulla decisione del Ministro di innescare la crisi Politica dichiara: “La decisione della Lega di interromperne questa esperienza di Governo la reputo grave, perché questa crisi interrompe i risultati raggiunti. Questo Governo era nato per intercettare l’insoddisfazione dei cittadini, e mirava ad un ampio disegno riformatore che ora viene bruscamente interrotto. Questa crisi interviene in un momento delicato di interlocuzione a livello europeo. Il Ministro dell’Interno ha mostrato di seguire interessi personali e di partito, e considero pienamente legittimo mirare a incrementare il proprio consenso elettorale”.

Il Premier si è assunto ogni responsabilità sull’espressione di opinione personale sull’operato del Ministro.

Votare è democrazia

Conte si è soffermato poi sul mancato rispetto del contratto da parte della Lega con il M5S, puntando sul fatto che la Lega ha solo mirato a far crescere il consenso del proprio partito, non cercando mediazioni e non ponendo l’attenzione sugli interessi dei cittadini.

Far votare i cittadini è l’essenza della democrazia, sollecitarli a votare ogni anno è irresponsabile, è difficile conciliare la presentazione della sfiducia e il mantenimento dei propri Ministri in carica”.

E sul modus operandi di Salvini dichiara: “La cultura delle regole e il rispetto per le Istituzioni non si improvvisano, chi ha compiti di responsabilità dovrebbe evitare di accostare agli slogan politici i simboli religiosi.

Questi comportamenti sono episodi di incoscienza religiosa che rischiano di offendere il sentimento dei credenti e nello stesso tempo di oscurare il principio di laicità dello Stato moderno”.

Il Premier Conte ha infine affermato che i sacrifici compiuti vengono ripagati dall'affetto delle persone per bene. Conte ha chiuso il suo discorso con un sentito 'Viva l'Italia'.