L'ora 'X' è scoccata. Dopo quasi due settimane di battibecchi, la crisi di governo è stata formalizzata con il durissimo discorso di Giuseppe Conte. Nell'aula del Senato, il Presidente del Consiglio ha attaccato a testa bassa il vicepremier Matteo Salvini e la Lega, colpevoli – a suo dire – di "avere avviato una crisi in maniera irresponsabile e perseguendo solo interessi personali e di partito". Il Premier ha annunciato la fine dell'azione di governo e le proprie dimissioni, che rassegnerà subito dopo la seduta di Palazzo Madama.

Pur replicando con durezza a Conte, Salvini ha lasciato uno spiraglio aperto al Movimento 5 Stelle ("Volete fare il taglio dei parlamentari, una manovra di bilancio coraggiosa e riforme significative?

Benissimo, noi ci siamo"). L'attuale Ministro dell'Interno ha rivendicato le scelte fatte in questi 14 mesi di governo e ha auspicato un ritorno alle urne in breve tempo.

Crisi di governo, duro botta e risposta tra Conte e Salvini

20.15 - "Se c'è mancanza di coraggio non vi preoccupate, me la assumo io di fronte al Paese che ci guarda, e prendo atto che il leader della Lega Matteo Salvini, che dopo il 3 giugno ha stentato a comprendere il significato dei fatti, della leale collaborazione, che manca del coraggio di assumersi la responsabilità dei suoi comportamenti".

20.10 - "Questo governo ha avuto la capacità di affrontare il problema dei migranti. Un'indiscriminata accoglienza equivale a una non accoglienza.

Queste le parole del Presidente del Consiglio, che ha replicato dopo il dibattito svoltosi nell'aula del Senato. Conte ha poi ricordato che già a giugno aveva chiesto una leale collaborazione tra i due partiti della maggioranza chiedendo di "rispettare la grammatica istituzionale, non lanciando segnali via social".

19.25 - La Lega avrebbe ritirato la mozione di sfiducia al Senato presentata a suo tempo nei confronti del governo Conte.

19.00 - "Confido che il presidente della Repubblica Mattarella dall'alto della sua responsabilità e obiettività valuti il momento in Parlamento e fuori dal Parlamento, perché l'Italia non ha bisogno di governetti tesi a salvare la poltrona". Queste le parole del ministro dell'Interno Matteo Salvini nel corso di una diretta Facebook.

18.00 - "Salvini la sua scelta l'ha già fatta. Chiedendo di tornare al voto non vuole più governare con il M5S. Chiedendo di sfiduciare Conte non vuole più questo governo. Quindi si dimetta e basta o ha paura di perdere la poltrona?". Lo affermano fonti provenienti dal Movimento 5 Stelle dopo il duro confronto in Senato tra Conte e il Vicepremier. Queste parole renderebbero di fatto vana l'apertura che Salvini aveva fatto ai grillini nel suo discorso in aula.

17.40 - Parlando con i cronisti presenti in Transatlantico, Matteo Salvini ha affermato che "il dubbio che ci sia qualcuno che da settimane, se non da mesi, stava lavorando con il Pd, visti gli applausi oggi in Aula, è legittimo".

17.30 - La senatrice del M5S Paola Taverna ha così commentato il discorso di Giuseppe Conte in Senato: "Un discorso di grandissimo profilo istituzionale.

Ha dimostrato ancora una volta di essere un fuoriclasse per il ruolo che ha ricoperto".

17.00 - "Le parole di Conte sono 'da apprezzare', ma c'è il rischio di un'autoassoluzione. Per questo, qualsiasi nuova fase Politica non puo' non partire dal riconoscimento di questi limiti strutturali di quanto avvenuto in questi mesi". Lo ha dichiarato il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, attraverso una nota.

16.35 - Subito dopo il leader della Lega, Matteo Salvini, è intervenuto l'ex Premier Matteo Renzi. Queste le sue parole: "L’esperimento populista funziona in campagna elettorale, non al governo. Dicevate che con la nostra opposizione avereste governato 30 anni, oggi siamo qui ad assistere allo stop al governo dopo soli 14 mesi.

Avete servito il Paese, ma i vostri risultati economici sono un fallimento. Ma non è questa la vostra sconfitta più grande: la vera sconfitta è che in questo Paese si è creato un clima di odio".

16.25 - Salvini ha proseguito dicendo che c'è la necessità di una "manovra economica coraggiosa". L'attuale Vicepremier ha spiegato che "se questo governo si è interrotto è perché da mesi c’erano in Consiglio dei Ministri e in parlamento dei 'Signor No' che bloccavano tutto. Due settimane fa la forza maggioritaria del governo le ha votato la sfiducia sulla Tav – ha continuato Salvini, rivolgendosi a Conte –. E dunque di cosa stiamo parlando? Agli italiani vorrei offrire un futuro di benessere, prosperità, crescita.

Come può pensare qualcuno di riportare al governo Renzi che gli italiani hanno buttato fuori dalla porta?".

16.22 - "Giuseppe Conte si dimette. Il suo governo ha fallito ma il presidente del consiglio lascia con stile. Tra poco intervengo in Senato". Lo ha fatto sapere Matteo Renzi sul suo profilo Twitter.

16.05 - "Rifarei tutto quello che ho fatto, perché sono un uomo libero e non ho paura del giudizio dei cittadini. In questa aula ci sono donne e uomini liberi e donne e uomini un po' meno liberi. Chi ha paura del giudizio del popolo italiano non e' una donna o un uomo libero". Il Vicepremier ha subito replicato a Conte per la sequela di accuse ricevute ("bastava un Saviano qualsiasi") e ha sottolineato l’esigenza di lavorare da subito in maniera coraggiosa "per l’Italia del 2050".

"Io non parlavo male di alcuni colleghi – ha proseguito Salvini –, ma da ministro dell'Interno porto a casa un'Italia più sicura dopo questo anno di governo".

16.02 - Prende la parola il ministro dell'Interno Matteo Salvini, che con ogni probabilità replicherà a Conte con toni parecchio duri.

15.58 - Si è appena concluso il discorso al Senato di Giuseppe Conte.

15.55 - Conte ha infine annunciato di voler rispettare fino in fondo l'iter istituzionale. Il Premier – ha affermato – resterà ad ascoltare tutti gli interventi e solo al termine salirà al Colle per ufficializzare la fine dell'esecutivo a tinte gialloverdi.

15.42 - Conte continua il suo attacco nei confronti di Salvini: "Chi ha compiti di responsabilità dovrebbe evitare di accostare agli slogan politici i simboli religiosi.

Sono episodi di incoscienza religiosa che rischiano di offendere il sentimento dei credenti e di oscurare il principio di laicità sulla base dello Stato moderno". Il Premier ha proseguito dicendo che "la crisi in atto compromette l'azione di questo governo che qui si arresta".

15.38 - Numerose contestazioni in aula, da parte dei senatori della Lega, durante il discorso del premier Conte. Anche lo stesso Salvini, seduto proprio accanto al Presidente del Consiglio, continua a scuotere la testa, a voler sottolineare di essere in totale disaccordo con quanto affermato da Conte.

15.30 - "È oggettivamente difficile conciliare la presentazione della mozione di sfiducia con la permanenza in carica dei ministri – afferma il Premier Conte, il quale prosegue –.

Caro ministro dell'Interno, caro Matteo, ti sei assunto una grave responsabilità di fronte al Paese. Hai chiesto pieni poteri e ancora di recente ti ho sentito invocare le piazze. Questa tua concezione mi preoccupa. La verità è che all'indomani del voto europeo, Salvini ha posto in essere un 'operazione di distacco e pretesto per lasciare il governo: questa decisione tuttavia ha compromesso lavoro legge di bilancio".

15.22 - Su Salvini, Conte afferma: "La decisione di innescare la crisi è irresponsabile. Per questa via il ministro dell'Interno ha mostrato di seguire interessi personali e di partito. I comportamenti adottati in questi ultimi giorni dal ministro dell'Interno rivelano scarsa responsabilità istituzionale e grave carenza di cultura costituzionale.

Mi assumo la responsabilità di quello che dico. Questa decisione è stata annunciata subito dopo aver incassato la fiducia sul dl Sicurezza bis, con una coincidenza elettorale che suggerisce opportunismo politico".

15.20 - Il Premier ha sottolineato che il gesto di Salvini è stato "particolarmente grave per tre motivi": sia perché ha interrotto l'azione di un governo che "in un anno ha realizzato molti risultati", sia perché "ha mandato in fumo il progetto di cambiamento uscito dalle urne il 4 marzo 2018" e sia perché "è venuto meno al contratto di governo che lui stesso aveva sottoscritto". "Questa crisi – prosegue il Premier – interviene in un momento delicato dell'interlocuzione con le istituzioni Ue.

In questi giorni si stanno per concludere le trattativa per i commissari e io mi sono adoperato per garantire all'Italia un ruolo centrale. È evidente che l'Italia corre il rischio di partecipare a questa trattativa in condizioni di oggettiva debolezza".

15.10 - Queste le primissime parole del Presidente del Consiglio: "Ho chiesto di intervenire per riferire sulla crisi di governo innescata dal leader di una delle forze di maggioranza. Ho sempre sostenuto che in caso di interruzione anticipata di governo, sarei tornato qui, sede istituzionale dove ho raccolto la fiducia. Siamo al cospetto di una situazione grave che comporta conseguenze per la vita del Paese".

15.06 - Giuseppe Conte è appena arrivata nell'aula del Senato.

A breve dovrebbe prendere il via la seduta.

15.03 - Leggero ritardo per l'inizio della seduta al Senato. Intanto, il vicepremier Salvini ha fatto sapere – tramite Twitter – che prenderà la parola nel corso del dibattito: "Pronto per parlarvi dall'Aula del Senato. Con coraggio, amore, e libertà, sempre prima gli italiani".

14.58 - Secondo fonti provenienti da Palazzo Chigi, dopo il suo discorso al Senato Conte dovrebbe restare in aula per ascoltare il dibattito. Se ciò venisse confermato, il Premier non si recherà direttamente al Colle per rassegnare le proprie dimissioni.

Crisi di governo, Salvini: 'Siamo gli unici a non temere di andare al voto'

Ancora incerta la posizione della Lega di Matteo Salvini. In mattinata, il leader del Carroccio ha fatto sapere di attendere il discorso del Presidente del Consiglio prima di decidere la posizione da assumere. Alla riunione dei senatori del Carroccio, l'attuale Ministro dell'Interno è stato accolto da un caloroso e lungo applauso, come a voler sottolineare la compattezza del partito. "Siamo gli unici a non avere paura di confrontarsi con i loro datori di lavoro, ovvero i cittadini – dice una nota della Lega dopo la riunione sopraccitata –. Siamo gli unici che non parlano di poltrone, bensì di sviluppo del Paese.

Attesa per il discorso al Senato di Conte: il Premier ha davanti a sé due opzioni

Gli scenari che potrebbero configurarsi durante o dopo il discorso al Senato di Conte sono, sostanzialmente, due: nel primo caso, il Premier attenderà il voto della risoluzione chiesta dalla Lega e deciderà cosa fare solo successivamente; l'altra opzione è la scelta di recarsi al Colle per dare le dimissioni. In questo caso, il Presidente della Repubblica darebbe il via a nuove consultazioni.