Nicola Porro, nella sua Zuppa, ha affrontato il tema più scottante del momento: il coronavirus. Lo ha fatto ponendo sotto la sua lente d'ingrandimento due aspetti differenti. Ha mostrato un dissenso abbastanza chiaro nei confronti di quello che è stato l'atteggiamento del governo italiano. In particolare ha contestato l'annunciare in pompa magna provvedimenti piuttosto restrittivi finalizzati a tranquillizzare la popolazione, sortendo, però, l'effetto opposto secondo la sua opinione. Allo stesso modo ha manifestato scetticismo rispetto al clamore mediatico che si sta destando attorno ad un virus che forse è meno dannoso di altri più comuni e di cui si parla meno.

Porro mette Conte e Speranza nel mirino

La critica verso il governo è da subito chiara. Nicola Porro ha espresso il suo punto di vista attraverso una metafora sprezzante: "L'aereo più pazzo del mondo è fatto dalla politica italiana". Il giornalista non ha gradito il modo in cui Giuseppe Conte ha provato a sottolineare come la situazione sia sotto controllo e sia stata messa in piedi un sistema per monitorare i possibili luoghi di contagio da coronavirus e il fatto che anche le eccellenze sanitarie si siano messe in moto. "Il foggiano - ha commentato con sarcasmo - scende con l'aria di quello che dice che lo Spallanzani sta occupandosi dei due contagiati del coronavirus". Poi è passato ad un altro esponente dell'esecutivo: "Il Ministro della Salute Speranza blocca i voli con la Cina, unico Paese al mondo ad avere un'ordinanza che blocca tutti gli aerei che vanno e tornano".

Parole che, secondo Porro, cozzano maledettamente con un invito fatto dallo stesso reggente della Sanità che aveva dichiarato: "Tutti gli atti che sembrano alimentare allarmismo sono fuori luogo". "Il problema loro - ha attaccato il giornalista - non è il coronavirus, è che hanno sbagliato pusher". "Ma che cavolo stanno dicendo?

Sono loro - ha tuonato Porro - che creano allarmismo!".

Porro contro l'atteggiamento internazionale verso il coronavirus

L'isterismo collettivo finisce, allo stesso modo, nel mirino del giornalista. "Ragazzi - ha evidenziato - non è ancora morto da un punto di vista statistico nessuno. Sono morte 160 persone, meno di quanto muoiono per l'influenza in Italia".

"Siamo dei matti. Non so perché - ha incalzato - quest'isteria collettiva. Servirebbe che qualcuno ci svegliasse e ci dicesse che c'è un'influenza. Sta avvenendo e si muore più di morbillo che di questa roba qua".

Poi torna alle critiche verso l'atteggiamento del governo italiano sul coronavirus: "Non dico di non curarlo e di non analizzarlo. Tutto il mondo pensa a questa roba qua. Le borse crollano, i mercati vanno male. Questa idea che siamo l'unico Paese a non avere voli con la Cina e dall'altra parte dici che non bisogna alimentare l'allarmismo, cosa stai a fà?".