Il ddl Germanicum presentato dal presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera Giuseppe Brescia (M5S) presenta forti modifiche rispetto alla legge attuale. Al momento la legge sulla quale si basano le elezioni politiche si chiama Rosatellum. Essa prevede un sistema uninominale: i candidati che guadagnano più voti ottengono i seggi.

Le novità del nuovo ddl rispetto al Rosatellum

Il primo cambiamento della riforma elettorale riguarda la cancellazione dei collegi uninominali del Rosatellum. Di quest'ultimo vengono invece ripresi i 63 collegi proporzionali e le 28 circoscrizioni.

Al posto del sistema uninominale che caratterizza l'attuale legge elettorale il nuovo disegno di legge prevede un sistema proporzionale.

Importanti novità del ddl riguardano la distribuzione dei seggi alla Camera e al Senato. Nella prima, su 400 seggi previsti, un seggio va all'eletto della Valle d'Aosta e 8 vengono assegnati ai deputati eletti all'estero, scelti nelle circoscrizioni competenti attraverso il sistema proporzionale.

Tutti i seggi restanti vengono assegnati proporzionalmente ai partiti che superano la soglia di sbarramento, non più al 3 ma al 5%. Se non si supera la soglia è possibile comunque avere dei seggi ottenendo 3 circoscrizioni in 2 Regioni grazie all'introduzione del diritto di tribuna.

Al Senato viene ripreso lo stesso metodo applicato alla Camera. Il numero di senatori è 200. Tra questi quattro sono eletti all'estero e uno è eletto in Valle d'Aosta. Le restanti 195 poltrone sono destinate ai partiti che superano la soglia del 5%.

Il diritto di tribuna a cui si è accennato poc'anzi è ripreso dalla legge elettorale tedesca.

In Germania però sono presenti collegi uninominali e il numero di parlamentari è variabile, rendendo quindi divergente il processo di assegnazione dei seggi rispetto a quello del Germanicum. La questione dei listini bloccati del Rosatellum non viene affrontata nel ddl. Il dialogo su questo argomento viene rimandato a successivi confronti.

Le opinioni delle forze politiche sul ddl presentato da Brescia

Fratelli d'Italia ritiene che il Germanicum sia "uno scempio" creato per agevolare il M5S e il PD nell'ottenere seggi in Parlamento alle prossime elezioni politiche. Italia Viva invece è disposta ad aprire un dialogo sulla proposta di legge a patto che venga eliminato il diritto di tribuna, poiché quest'ultimo minerebbe il concetto stesso di soglia di sbarramento.

L'opinione della Lega va di pari passo a quella di Fratelli d'Italia, affermando oltretutto la sua preferenza per il sistema maggioritario rispetto a quello proporzionale proposto dal ddl. Liberi e Uguali non è disposto ad accettare la soglia di sbarramento al 5% poiché, se entrasse in vigore, la sinistra perderebbe un 10% di elettori che votano piccoli partiti che non superano tale soglia. Le dichiarazioni sul disegno di legge presentato da Brescia sono quindi discordanti anche dentro la maggioranza. Resta da vedere se successivi confronti riusciranno ad appianare le divergenze.