I sondaggi relativi alle elezioni in Emilia Romagna entrano sempre più nel vivo. Gli ultimi rilevamenti di 'Noto Sondaggi', si riferiscono a mercoledì 8 gennaio. I risultati parlano di un sostanziale equilibrio fra i due principali candidati, Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni. Per il risultato finale potrebbe essere determinante il gradimento legato al candidato del M5S Simone Benini.

La situazione tra Bonaccini e Borgonzoni

Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni starebbero dando vita ad un duello molto avvincente. La presidenza non é mai stata così in bilico, come confermano alcuni sondaggi.

Secondo la 'Noto Sondaggi', che ha effettuato gli ultimi rilevamenti per la trasmissione di Bruno Vespa 'Porta a Porta', i due candidati sarebbero realmente vicini. Il candidato del centrosinistra, e presidente regionale uscente, avrebbe subito un arretramento. La candidata del centrodestra, espressione della Lega Nord di Matteo Salvini, risulterebbe essere in sostanziale pareggio, relativamente ai precedenti sondaggi effettuati. Il candidato del Movimento 5 Stelle Simone Bernini, fortemente voluto dal leader grillino Luigi Di Maio, vedrebbe aumentare il proprio indice di gradimento. Solamente il 26 gennaio, le coalizioni che si stanno dando battaglia e la popolazione emiliano romagnola, sapranno l'esito dell'incerta e avvincente 'battaglia'.

Stefano Bonaccini sembrava aver preso un margine di vantaggio rassicurante, adesso tutto sarebbe cambiato, si attesterebbe tra il 43% e il 47% dei consensi. Il governatore uscente farebbe registrare una diminuzione del 2% rispetto agli ultimi rilevamenti.

Lucia Borgonzoni non migliorerebbe nel gradimento, ma non scenderebbe nemmeno, secondo 'Noto Sondaggi' disporrebbe di un consenso che oscillerebbe tra il 41% e il 45%.

Come accennavamo, Simone Benini risulterebbe aumentare nei consensi, il pentastellato rischierebbe di diventare l'ago della bilancia, soprattutto se fosse confermato che le sue percentuali crescerebbero col diminuire di quelle di Bonaccini. Nei precedenti rilevamenti il grillino si attestava tra il 4% e l'8%, le ultime stime lo porterebbero ad una quota che sarebbe tra il 5% e il 9%.

La 'gara' come dicevamo non sarebbe affatto conclusa, l'equilibrio crescerebbe e, stando agli ultimi dati, anche la valenza politica della 'competizione'. Nell'eventualità che la mancata unione tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle risultasse determinante per la vittoria del centrodestra, si potrebbe aprire una crisi di gioverno. Tanti sono i possibili scenari futuri, non resta che attendere il verdetto finale e seguire i vari sondaggi pre elezioni.