Durante un'intervista al New York Times, Matteo Salvini ha lanciato una serie di frecciatine velenose nei confronti dei suoi avversari politici. Il leader della Lega si è paragonato a Trump, dicendo che le vicende giudiziarie che in questi ultimi mesi hanno interessato l'inquilino della Casa Bianca sono molto simili alle accuse mosse nei suoi confronti.

Proprio su questo argomento, Salvini ha sottolineato come, a suo parere, i procedimenti giudiziari intentati verso di lui siano un tentativo della sinistra di batterlo ricorrendo alla magistratura.

L'opinione del New York Times su Salvini

Il leader della Lega è stato descritto dalla testata giornalistica americana come un "esperto di vittimismo". Il New York Times ha anche aggiunto che in qualsiasi altro Paese democratico i problemi giudiziari di un politico potrebbero rappresentare un problema, mentre in Italia Salvini li sta sfruttando a suo vantaggio per riportare in auge la questione dell'immigrazione.

Il giornalista del NYT Jason Horowitz, che ha incontrato l'ex ministro dell'Interno, non ha mancato di evidenziare la recente sconfitta del Carroccio alle elezioni regionali in Emilia Romagna. Il giornale statunitense ha lasciato intendere di non vedere di buon occhio il leader leghista, mettendolo sullo stesso piano di Silvio Berlusconi che - come starebbe facendo adesso Salvini - ha sempre definito la magistratura come l'opposizione comunista, facendo di questa battaglia la sua "fortuna Politica".

Salvini: 'Il procedimento contro Trump è finito nel nulla, lo stesso succederà al mio'

L'intervista è stata realizzata nell'ufficio del massimo esponente della Lega al Senato. L'ex vicepremier ha espresso così la sua opinione sul presunto operato della sinistra contro di lui: "La sinistra non è capace di vincere attraverso strumenti democratici e per questo prova a farlo attraverso quelli della magistratura".

Subito dopo ha spiegato che, secondo lui, le accuse relative al caso Gregoretti sarebbero soltanto un macchinoso piano orchestrato dai suoi avversari politici per impedirgli di tornare al potere. Dunque, l'autorità giudiziaria sarebbe stata in un certo qual modo indirizzata contro di lui per ostacolarlo. Tutto ciò però non lo preoccupa affatto, poiché è sicuro che, come le accuse contro Donald Trump si sono risolte in un nulla di fatto, la stessa cosa accadrà con i procedimenti giudiziari nei suoi confronti.

Salvini a Reggio Calabria: 'Appena torniamo al governo sigilliamo le frontiere'

Gli argomenti trattati durante l'intervista al New York Times sono stati ripresi da Salvini durante un comizio tenuto a Reggio Calabria. Il leader del Carroccio ha innanzitutto ringraziato i suoi sostenitori per i voti ottenuti durante le ultime elezioni regionali.

Subito dopo è partito all'attacco della ministra dell'Interno Luciana Lamorgese e dei giudici che lo vogliono portare in tribunale. Ha sottolineato che il rischio di andare a processo non lo spaventa affatto, e che rifarebbe tutto quello che ha fatto in passato. Nelle battute conclusive del suo intervento, ha dichiarato che se la Lega dovesse tornare al governo, provvederebbe a sigillare al più presto le frontiere nazionali.