In occasione dell'udienza generale, tenutasi nell'Aula Paolo VI, Papa Francesco è tornato a parlare del tema migranti. Il Pontefice mette in guardia dai criminali che li sfruttano e da quei governanti che li trattano come una minaccia. Per il Papa occorre maggiore fratellanza e ospitalità, perché l'inospitalità può gettare queste persone verso quella povertà e quei pericoli dai quali sono scappati. Papa Francesco ha poi invitato tutti quanti a pregare per la pace, per il dialogo e per la solidarietà tra le nazioni.
Le parole di Papa Francesco
In occasione dell'udienza del mercoledì Papa Francesco ha voluto sottolineare i rischi che sperimentano ogni giorno donne e uomini che fuggono dalle violenze e dalla guerra.
E ha parlato del viaggio dell'apostolo Paolo, narrato negli Atti degli Apostoli, che insieme ai suoi compagni ha sperimentato l’indifferenza del deserto e del mare, per poi andare incontro all'ospitalità spontanea degli isolani.
Parlando del naufragio di Paolo, il Papa coglie l'occasione per sottolineare come questi migranti, che fuggono da guerra e violenza, invece di trovare comprensione, incontrano l'ostilità degli uomini e vengono sfruttati dai criminali.
Migranti trattati come numeri
Non mancano parole di accusa contro una parte della Politica. I migranti infatti "sono trattati come numeri e come una minaccia da alcuni governanti". E tante volte, questi governanti "non li lasciano sbarcare nei porti".
Questa inospitalità è pericolosa secondo il Pontefice, in quanto li può condurre proprio verso quella povertà e verso quei pericoli dai quali hanno scelto di fuggire.
Accogliere i cristiani che vengono da un'altra tradizione per il Papa vuol dire "mostrare l’amore di Dio nei loro confronti", visto che sono figli di Dio e nostri fratelli.
L'ostilità ricevuta dai migrante "si traduce in porti chiusi, in indifferenza".
L'impegno dei cristiani
Tutti i cristiani quindi per il Papa sono chiamati a lavorare insieme per diventare "esseri umani migliori". Insieme infatti devono lavorare "per mostrare ai migranti l’amore di Dio, lo stesso amore che viene rivelato da Gesù".
I cristiani in questo compito devono testimoniare che non esiste soltanto "l'ostilità e l'indifferenza". Ogni persona infatti "è preziosa per Dio" - ha ricordato Bergoglio. E ancora oggi le divisioni esistenti impediscono "di essere pienamente il segno dell’amore di Dio".
L'invito di Papa Francesco
Il pontefice poi ha invitato tutti quanti a "pregare per la pace, il dialogo e la solidarietà tra le nazioni", elementi sempre più necessari nel mondo di oggi. E in vista del capodanno lunare del prossimo 25 gennaio nell'Estremo Oriente e in altre parti del mondo, vuole augurare alle famiglie di essere "luoghi di educazione ai valori dell'accoglienza e della saggezza, del rispetto per ogni persona e dell’armonia con il creato".