Nella notte tra il 2 e il 3 gennaio il capo delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane, Qassem Soleimani, uomo potentissimo e forse il più temuto di tutto il Medio Oriente, è stato ucciso da un drone all'aeroporto di Baghdad in Iraq. Insieme a lui nell'attacco sono morte altre sette persone, tra cui cinque membri del movimento iracheno e due emissari di Teheran. Un duro colpo per i rivoluzionari che arriva a distanza di nemmeno 24 ore dalle fine dell'assedio all'ambasciata americana in Iraq.

La morte del leader militare iraniano è stata confermata sia da parte degli americani, con un annuncio del Pentagono, che dalle forze armate di Teheran.

Questo omicidio potrebbe portare ad un'imminente guerra tra due paesi: l'Iran e gli Stati Uniti che si sono sempre contesi la gestione del medio-oriente, nel corso di questi decenni di scontri in Iraq e non solo.

Il tweet di Trump

Il Presidente degli Stati Uniti (al suo ultimo anno di carica prima delle nuove elezioni), ha voluto dare un segnale alle milizie che si trovano in territorio iraqeno, per far capire che nessuno si può mettere contro di lui. Un colpo di scena che rischia di mettere in atto una guerra tra due paesi che non si sono mai amati. Un gesto davvero sciagurato che potrebbe portare all'ennesima guerra per un popolo che non vede pace da molti anni ormai. Dopo l'attacco e la conferma da parte del Pentagono della morta del leader di Teheran, il presidente a twittato sul proprio profilo Twitter una bandiera a stella e strisce senza aggiungere alcun commento.

Tra Donald Trump e il leader Qassem Soleimani c'erano già state tensioni in passato, quando nel 2018 il presidente USA aveva messo in guardia il presidente dell'Iran sul fatto di non provare mai a minacciare il popolo americano: il generale si espresse dicendo che avrebbe pensato lui a Trump, rispondendo da soldato sul campo.

Guerra alle porte?

La tensione è davvero altissima, tutte le maggiori testate giornalistiche danno ormai per possibile uno scontro imminente tra i due paesi. Gli Stati Uniti continuano dunque in questa guerra che, secondo le intenzioni iniziali, avrebbe dovuto portare la pace tra i popoli del Medio Oriente, ma che con il passare degli anni sembra sempre di più prendere le forme di una vera e propria guerra per potersi accaparrare i territori ricchi di petrolio.

Il popolo sciita in Iran e Iraq è rimasto assai colpito dalla notizia della morte del generale e sicuramente questo ha fomentato ancor di più l'odio nei confronti di Trump e delle truppe americane. Nei prossimi giorni vedremo come si svilupperà la situazione e se i paesi riusciranno a trovare un'accordo civile o se sarà lo scoppio dell'ennesima guerra mediorientale.