L'ambasciata degli Stati Uniti ha invitato i cittadini USA a lasciare immediatamente l'Iraq. "I cittadini partano via aereo dove possibile, altrimenti raggiungano altri paesi via terra": è questo ciò che viene chiesto ai propri cittadini dall'ambasciata USA tramite una nota. La misura arriva dopo lo strike aereo ordinato dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump in cui ha perso la vita il generale iraniano Soleimani.

L'uccisione del generale Soleimani è arrivata su decisione diretta di Donald Trump

Il raid aereo statunitense che ha ucciso il generale Soleimani a Baghdad è arrivato su ordine diretto del Presidente Donald Trump.

Ad annunciarlo è lo stesso Pentagono. Il raid, avvenuto per mezzo di razzi ed elicotteri, è arrivato nella notte italiana e ha colpito l'aeroporto di Baghdad. Oltre all'uccisione del generale iraniano, a causa dell'attacco si contano altri sette morti e almeno dodici feriti (tra cui civili e soldati iracheni). Qassem Soleimani era un uomo chiave per la strategia iraniana nella regione del Medio Oriente; era infatti lui a capo della strategia iraniana nei paesi della regione medio-orientale, come Siria, Libano, Iraq e Israele. Era inoltre comandante delle forze speciali Al Quds, considerate una delle forze d'elite in Iran. Il Pentagono, attraverso una nota, ha affermato che il generale è stato ucciso per proteggere i cittadini statunitensi; secondo quanto affermato dagli USA, infatti, nei piani di Soleimani vi era un attacco ai diplomatici statunitensi.

Khamenei: 'Dura vendetta'

Anche l'Iran ha confermato la morte del suo generale; a darne notizia è la TV di Stato, che cita come fonte la Guardia Rivoluzionaria Iraniana. La guida suprema del paese, Ali Khamenei, ha promesso una dura vendetta contro gli Stati Uniti: "Una dura vendetta attende i criminali che hanno ucciso Soleimani; essi hanno le mani insanguinate con il sangue del nostro generale e degli altri martiri uccisi nell'attacco".

Nell'attacco contro l'aeroporto di Baghdad, inoltre, è stato ucciso anche Abu Mahdi al-Muhandis, comandante militare iracheno-iraniano a capo del Popular Mobilization Committee, coalizione di milizie paramilitari.

La tensione, nella regione, è ora alle stelle. La Cina, attraverso il suo Ministro degli Esteri, ha invitato le parti alla moderazione in modo da evitare una escalation della violenza.

L'ambasciata della Francia ha invece allertato i suoi cittadini presenti in Iraq, raccomandandoli di stare lontani dai grandi raduni di persone. Il Ministro degli Esteri Russo, invece, ha sporto le condoglianze all'Iran, definendo Soleimani un "fedele servitore degli interessi del suo Paese" e criticando la scelta degli USA, considerato uno "step avventuroso che accrescerà la tensione nella regione".