Il problema Coronavirus, come è noto, ha diversi rovesci della medaglia. Uno è indubbiamente quello sanitario, ma un altro è quello politico. Una situazione emergenziale come quella che sta vivendo attualmente l'Italia diventa inevitabilmente un banco di prova per capire in che modo gli italiani stanno valutando il comportamento delle forze politiche. Tra le posizioni più scomode c'è quella di Giuseppe Conte. Il premier, secondo i sondaggi Emg diffusi dalla trasmissione Rai Agorà, paga qualcosa sul piano della fiducia da parte degli elettori. Gli altri sondaggi relativi ai partiti, invece, raccontano come la leadership della Lega appaia come resa salda da percentuali accreditate oltre il 30%.

I dati risalgono al 27 febbraio, data in cui gli effetti del coronavirus possono essere considerati tangibili nelle rilevazioni.

Coronavirus: risultato confermato per la Lega

Lombardia e Veneto rappresentano le regioni maggiormente colpite dal coronavirus. In entrambi i casi si parla di distretti amministrati dalla Lega. Il Carroccio tiene botta e resta al 30,1%. Il partito che insegue più da vicino il partito di Matteo Salvini è il Partito Democratico che, rispetto al 20 febbraio (rilevazione di confronto) perde lo 0,3%. Chi torna a guadagnare è il Movimento 5 Stelle che, nei sette giorni considerati, cresce dello 0,2% e si assesta al 14,6%. Dati che permettono di contenere la rimonta di Fratelli d'Italia che cresce comunque, ma meno dei pentastellati.

Lo schieramento di Giorgia Meloni passa dal 11,9% al 12%. Alle sue spalle c'è Forza Italia 6,4% (+0,1%). Stabile al 5% Italia Viva di Matteo Renzi.

Coronavirus: cala la fiducia in Conte

Particolarmente rilevante risulta, in questa fase, un altro tipo di rilevazione ripresa anche da Open: quella relativa ai leader. Matteo Salvini e Giorgia Meloni mantengono, secondo Emg Acqua, un grado di fiducia pari al 34% senza alcun tipo di variazione.

Chi, invece, scende è Giuseppe Conte. Il capo del governo passa dal 32% al 31%, perdendo un punto percentuale. Un dato che probabilmente risente della sovraesposizione mediatica dettata dall'essere il presidente del Consiglio in una fase emergenziale per il Paese. Alle sue spalle Zingaretti è stabile, mentre Di Maio perde l'1% (ora al 17%) e si fa scavalcare da Berlusconi (+1% e ora 18%) e resta appaiato a Mattia Santori (anche per lui -1%) delle Sardine.

Occorre precisare che questa rilevazione riguarda semplicemente che la fiducia o meno che ciascun intervistato ha nei confronti del nome che gli viene sottoposto. Non si ha, perciò, a che fare con una torta divisa, anche perchè basterebbe sommare le percentuali citate per dedurre che la somma è molto più di 100.