Giulio Tremonti, nelle ultime ore, ha avuto modo di esprimersi su due temi che potrebbero segnare il futuro dell'economia italiana: il decreto liquidità e il Meccanismo Europeo di Stabilità. L'ex Ministro dell'Economia nei governi Berlusconi ha manifestato un punto di vista piuttosto critico sulle scelte strategiche del governo presieduto da Giuseppe Conte. Lo si è potuto percepire dal fatto che, nell'intervista rilasciata a Il Messaggero, ha puntualizzato come, al momento, gli interventi abbiano unicamente i connotati dell'essere stati semplicemente un annuncio effettuato nel corso una conferenza stampa.

Liquidità alle imprese con il nuovo decreto

E' noto come la pandemia in corso avrà ripercussioni sull'economia dell'Italia. L'obiettivo, stando a quanto annunciato dal governo, è dare liquidità alle aziende per superare il momento complicato, chiedendone la restituzione con tempi e modi agevolati, sfruttando il ruolo di garante dello Stato. E' più o meno questo l'obiettivo che si è dato l'esecutivo attraverso un decreto che, al momento, viene salutato in maniera abbastanza tiepida da Giulio Tremonti. La sua opinione è che, al momento, c'è il rischio che a fronte di una necessità stringente, i flussi di denaro potrebbero partire tra diverso tempo. Un sospetto che nasce da considerazioni che si basano sui tempi tecnici della burocrazia e su quanto è stato fatto in concreto fino al momento.

Nell'intervista rilasciata a Il Messaggero, ha inteso puntualizzare un aspetto. "Da quando - ha detto - la bozza, che oggi è ancora un fantasma, sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e poi infine approvata, passeranno più di 60 giorni. In casi come questo il tempo è strategico". Tempi che potrebbero risultare fin troppo dilatati, considerati che potrebbero arrivare con tempistiche molto più strette in paesi che stanno avendo gli stessi problemi dell'economia italiana.

Tremonti critico anche sul Mes

L'Italia, in una fase in cui deve esporsi in maniera sensibile per rilanciare l'economia, cerca un salvagente anche a livello europeo. In Europa si fa muro davanti all'ipotesi eurobond, sembra restare in piedi la possibilità Mes che però non fa fare i salti di gioia al di la delle Alpi. Lo stesso Conte, ha detto di non ritenerlo uno strumento adeguato alle esigenze del Paese.

A destare perplessità sono le condizioni che, nei casi peggiori, potrebbero addirittura portare la Troika nei paesi che ne fanno uso, come accaduto in Grecia. Con gli Eurobond, l'Europa tutta si sarebbe fatta carico delle spese dovute ad un evento eccezionale come la pandemia, con il Mes, invece, secondo Tremonti non si farebbe altro che caricare ulteriore deficit sulle spalle di paesi già indebitati come l'Italia. "Tutto quello che si sta - ha detto l'ex Ministro - organizzando è debito nazionale operato attraverso strumenti vecchi, come il Mes, o nuovi, da inventare in Europa Se ti indebiti in questo modo, prima o poi il creditore ti chiederà conto dell' uso che hai fatto dei suoi soldi".