Continua ad essere vivo il dibattito attorno al Mes. Movimento 5 Stelle e Fratelli d'Italia non credono assolutamente all'ipotesi che l'Italia possa servirsi del Meccanismo Europeo di Stabilità per fronteggiare le difficoltà economiche derivanti dall'emergenza sanitaria, il tutto in un contesto nel quale pare però possibile come qualcuno dei politici, che oggi grida al no, 9 anni fa sia stato protagonista di un roboante: quello istitutivo del fondo stesso.

A tornare sull'argomento è stato Dino Giarrusso, europarlamentare grillino, che nel corso de 'L'aria che tira', in onda su La 7, ha inteso puntualizzare che, se oggi esiste il Fondo Salva Stati, lo si deve anche a chi, oggi, lo vorrebbe scongiurare: la Lega e Giorgia Meloni col proprio partito.

In particolare, l'ospite di Myrta Merlino ha inteso mostrare quelli che, a suo avviso, sarebbero i documenti che attesterebbero la veridicità del punto di vista pentastellato sull'origine del Mes.

Giarrusso mostra un documento sull'origine del Mes

Dino Giarrusso si è soffermato su un'espressione di Giorgia Meloni che ha equiparato il Mes ad un "cappio al collo" evidenziando, però, che se oggi esiste il Meccanismo Europeo di Stabilità, con tutte le sue condizionalità, è per effetto della decisione di avallarlo da parte di un governo che comprendeva, fra gli altri, anche la leader di Fratelli d'Italia. Una ricostruzione storica che Giarrusso ha cercato di provare mostrando un documento che testimonierebbe la veridicità della sua affermazione.

Portando a favore di camera un documento, il membro dei grillini si è rivolto ai telespettatori da casa: "Leggete: Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, 25 marzo 2011, qui c'è scritto rigorosa condizionalità".

Giarrusso fa i nomi di chi c'era nel governo che firmò il Mes

La prova, secondo Giarrusso, porterebbe arrivare a determinare il fatto che il Mes sarebbe stato frutto di un accordo prodotto dall'esecutivo dell'epoca targato Silvio Berlusconi.

"Il governo - ha evidenziato Dino Giarrusso - di cui Giorgia Meloni fu Ministro". Mostrando un'altra foto che ritraeva l'allora Ministro dell'Economia Tremonti, Giarrusso ha aggiunto: "Ecco Giulio Tremonti che firma il Mes. E' in vigore da otto anni ed è stato firmato nove anni fa".

Giarrusso ha poi elencato una serie di figure politiche del tempo che accerterebbero che la firma italiana sul Mes abbia una matrice riconducibile al centrodestra odierno.

"Al Consiglio Europeo - ha incalzato Giarrusso - c'era Silvio Berlusconi, non Giuseppe Conte. In quel governo c'erano Giorgia Meloni, Ignazio Larussa e Raffaele Fitto, più Umberto Bossi, Roberto Calderoli, Roberto Maroni e Tremonti. Tutta la Lega e Fratelli d'Italia hanno voluto il Mes, lo diciamo una volta per tutte?". Giarrusso, inoltre, ha inteso puntualizzare che lui preferisce portare alla luce "documenti" e non "chiacchiere".

Tranciante anche il giudizio su un eventuale Mes senza condizionalità come si inizia ad ipotizzare. "Non può - ha affermato - essere un'altra cosa, per cambiarlo bisognerebbe cambiare il trattato di funzionamento dell'Unione Europea. Qui c'è scritto, quindi ci vorrebbe l'unanimità per cambiarlo".