Fabrizio Pregliasco è tornato a parlare di coronavirus. Lo ha fatto ai microfoni de L'aria che tira, trasmissione di La 7. Nella circostanza ha spiegato come le restrizioni natalizie potrebbero essere dettate dal fatto che non ha avuto successo il piano che si immaginava potesse dare un po' di respiro nel periodo natalizio. Chiamato, inoltre, a commentare le possibili deroghe rispetto alle norme stringenti del prossimo Dpcm ha lasciato intendere che le regole servono unicamente a dare linee guida rispetto a quello che dovrebbe dettare semplicemente il buonsenso dei cittadini.
Chiaro il riferimento al fatto che, più che le concessioni, a fare la differenza potrebbe essere, in negativo, l'uso strumentale della caso o l'evasione delle regole, finendo per favorire il contagio.
Coronavirus, Pregliasco dice che la maratona è ancora lunga
L'Italia viaggia ormai verso un periodo natalizio in cui si avrà la probabile zona rossa nei periodi festivi. Un passo indietro se si considera che, in questa fase, la stragrande maggioranza del territorio risulta essere 'giallo'. "Si sperava - ha rivelato Pregliasco - di riuscire ad arrivare a 5.000, massimo 10.000 casi, per recuperare la capacità di tracciamento e di individuazione dei casi. Non ce la si è fatta".
Sotto osservazione ci sono soprattutto territori che sono rimasti sempre in zona gialla come il Veneto.
Queste aree del Paese non hanno avuto la stessa evoluzione epidemiologica favorevole di altri distretti (Arancioni o rossi). Tra le motivazioni di queste differenze si rintraccia la minore riduzione dei contatti come, ad esempio, quelli possibili nelle attività di ristorazione. Come è noto in area gialla rimangono aperti dalle 5 alle 18.
"L'elemento - spiega Pregliasco - chiave sono i momenti di rischio come quello dei ristoranti. Purtroppo sono dolorosamente un momento di pericolo. Momenti di presenza e vicinanza sul lungo periodo senza mascherina."
Nel 2021 arriverà il vaccino, ma davanti ci sono tanti altri mesi di sacrifici che Pregliasco definisce "maratona" che non consentirà di rifiatare neanche a Natale rispetto alle restrizioni.
"Nella prima ondata - evidenzia - si sperava bastasse uno sprint per toglierci il problema. Stiamo dicendo agli italiani, ma sta succedendo in tutto il mondo, che bisogna soffrire molto. La speranza era di poter dare un po' di respiro".
Nuovo Dpcm, Pregliasco spiega la rilevanza dei comportamenti individuali anche a Natale
Questi sono giorni in cui si discute della stretta di Natale. "Noi - ha detto il virologo - dobbiamo passare ad un approccio diverso. Il Dpcm purtroppo costringe forzosamente e dà indicazioni che però devono essere di buonsenso. Ogni contatto è un rischio, come cittadini dobbiamo limitarlo".
Si lavora anche a deroghe, come quelle sulla possibilità di permettere a due persone di spostarsi verso un'altra abitazione nei giorni di festa.
"Queste indicazioni - ha proseguito Pregliasco - sono di raccomandazione ed in alcuni casi di multa per riuscire a far si che la gran parte degli italiani faccia qualcosa, che dovrebbe fare da sé. Il guaio è che spesso il cittadino vuole arrivare al limite, fare il furbo e dire che tanto per lui non sarà un rischio. E questo è pericoloso".