Il weekend è ormai alle spalle ed ha lasciato in eredità discussioni relative agli assembramenti visti nei centri storici. Si inizia ad ipotizzare l'uscita di un nuovo Dpcm che dia luogo ad una vera e propria serrata nei giorni festivi e pre-festivi. A parlare ai microfoni di Repubblica è stato il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia che, in questa lunga fase pandemica, ha svolto un ruolo cruciale nella mediazione tra Roma e i governatori. E la sua linea, rispetto alla necessità di rigore per evitare una forte terza ondata , è abbastanza chiara.
Dpcm consente libertà, ma Boccia dice che bisognerebbe sentire il lutto dentro
L'Italia, come è noto, è ormai quasi completamente gialla. Questo consente ai cittadini di muoversi liberamente fino al 21 quando, in attesa di un possibile nuovo Dpcm, potrebbero entrare in azione nuove limitazioni. Le scene viste nel fine settimana sono anche figlie di una ritrovata libertà da parte degli italiani. Quanto sta avvenendo, però, diventa un rischio per la salute pubblica. "Le foto degli assembramenti - ha detto Francesco Boccia - mostrano scene ingiustificabili, irrazionali, irresponsabili". Il Ministro ha sottolineato come ci sia comprensione del fatto che possa esserci voglia di uscire, ma ha posto anche una notazione nel discorso.
"Basterebbe - ha aggiunto - entrare in un ospedale per rendersi conto della condizione generale in cui il Paese si trova. In alcune strade ci sono assembramenti intollerabili, mentre dovremo sentire ogni giorno dentro di noi il lutto".
Boccia condivide scelta Germania su lockdown
La consapevolezza è che nessun controllo o sanzione può essere efficace quanto la diffusione di comportamenti individuali idonei al momento.
Fa notizia il fatto che la Germania, nonostante una situazione epidemiologica migliore dell'Italia scelga di azzerare i rischi andando ad optare per una serrata totale. "È una scelta - ha detto Boccia - che personalmente condivido".
Qualcuno aveva ipotizzato che le ferie natalizie potessero diventare il periodo giusto per un lockdown, visto che molte attività sono ferme.
Il risvolto della medaglia è che a pagare rischiano di essere altri esercenti il cui business trova nel Natale una sorta di periodo chiave dell'anno.
La scelta da fare rischia di essere quella piuttosto subdola tra la necessità di preservare la salute pubblica e quella di continuare a far camminare un'economia già provata da mesi di restrizioni e situazioni negative strettamente legate all'emergenza sanitaria.
Tuttavia, nel corso della sua intervista, Francesco Boccia ha scelto di parlare chiaro: "Dobbiamo dirci fino in fondo se la pausa natalizia deve essere guidata solo dalla volontà di favorire il business. In questo momento affari e salute non sono conciliabili". Concetto espresso anche palesando la volontà di offrire il massimo rispetto a quanti oggi hanno sulle proprie spalle la gravosa incombenza di avere un'attività economica.