Enrico Letta protagonista di una lunga intervista nel corso di Propaganda Live. L’ex presidente del Consiglio in quota Pd (2013) è ospite della trasmissione di La7, condotta da Diego Bianchi, nella serata di venerdì 22 gennaio. Tema centrale della discussione è, ovviamente, la crisi di governo innescata dal ritiro della delegazione ministeriale di Italia Viva decisa da Matteo Renzi.
Ma lo sguardo di Letta spazia anche al prossimo futuro. L’ex premier si dice infatti convinto che la nostra società sia stata modificata in maniera irreversibile dalla crisi economica provocata dall’epidemia di coronavirus.
Enrico Letta critica Matteo Renzi
Diego Bianchi chiede a Enrico Letta la sua opinione sulla crisi di governo aperta da Matteo Renzi. “È possibile parlare di una crisi premeditata per le ‘follie’ di una persona sola?”, domanda il conduttore citando lo stesso Letta, preoccupato anche dallo scontro personalistico tra i due ex premier del Pd. “Non è che lo dico io. Se dico una cosa di questo genere sono subito tacciato di avere rancore”, replica l’ospite di Propaganda Live.
Il suo ragionamento riguarda invece il fatto che “siamo di fronte a un cambiamento epocale. La svolta che stiamo vivendo in questi mesi cambia completamente il paradigma”.
‘In nove mesi è cambiato tutto’
Secondo Letta, infatti, la nostra società sta entrando “dentro a una fase nella quale ricostruiamo il contratto sociale che c’è alla base del nostro Paese”. Fino a oggi ci sarebbe stato un “contratto sociale molto chiaro, basato su un modello di lavoro e di società”. Ma, prosegue nella sua analisi, “in nove mesi è cambiato tutto” e non si può pensare che, quando la campagna vaccinale sarà terminata, si ritornerà al 2019. Lui pensa proprio di no perché “sta cambiando tutto” e, a questo proposito, fa gli esempi del telelavoro, del lavoro a casa, dell’ordinazione delle cose fatta su internet.
Letta: ‘Le persone si devono adattare’
Letta crede dunque che si debba “cominciare a pensare che cos’è il contratto sociale del futuro”. Certo, ci saranno alcuni aspetti positivi e la “qualità della vita potrà cambiare in meglio”. Ma, aggiunge, “allo stesso tempo, tutto questo comporta la necessità di proteggere i lavoratori in modo diverso e soprattutto far sì che le persone sappiano che il cambiamento è continuo, si adattino, e quindi vivano la formazione per tutta la loro vita”. Insomma, conclude Enrico Letta, la sua convinzione principale è che “è veramente finito il tempo in cui si andava a scuola o all’università e poi dopo si lavorava. Adesso per tutta la nostra vita dobbiamo adattarci, cambiare, essere pronti a un cambiamento e il sistema deve aiutare tutto questo”.