Mettere la polvere sotto al tappeto permette di non perdere voti, ma non risolve i problemi dell'Italia. Può essere considerato questo il concetto portante dell'intervento di Mario Monti nel corso della trasmissione L'aria che tira in onda su La 7, nei giorni in cui si parla di crisi di governo.
Nei giorni scorsi aveva fatto molto discutere un editoriale dell'ex premier sul Corriere della Sera in cui sottolineava come forse per il governo potesse essere arrivato il momento di cessare l'erogazione dei bonus a pioggia verso certe imprese, nei casi in cui queste fossero state destinate alla chiusura.
Un concetto forte, soprattutto se decontestualizzato, tenuto conto che l'ex premier alludeva come quel destino dovesse essere scelto con politiche di aiuto sociale e solo per quelle realtà che avrebbero faticato a rialzarsi in qualunque caso.
Mario Monti spiega il suo punto di vista
E tocca spesso a Mario Monti andare ad affrontare discorsi che si proiettano nel futuro, ma che in qualche caso rischiano di urtare chi vive il presente. "Quello che io chiedo al governo e alla collettività - ha detto - se fosse possibile è di non eludere continuamente i problemi, perché il solo parlare si teme possa far perdere voti. Questa è la ricetta sicura per governare al peggio. Di questo sono responsabili praticamente tutti i partiti, perché non osano pronunciare certe parole".
Il velato riferimento è all'idea che continuare a fornire assistenzialismo, aumentando il debito e senza mai immaginare politiche di recupero (legassi tasse), serve a non perdere consenso, ma non a volere il bene del Paese. "L'Italia - ha puntualizzato - Monti .- ha delle sue caratteristiche. Alcune buone, altre non buone o pessime.
Con queste caratteristiche l'Italia sta andando nell'abisso della non crescita, a parte la pandemia. Nella preparazione di un destino perfido ai nostri figli o nipoti. Però siamo più preoccupati di avere voti alle prossime elezioni, per cui questi problemi non li discutiamo neppure". "In tutti questi anni - ha aggiunto - il populismo nel senso di mettere la polvere al tappeto e dare erogazioni e bonus a tutti l'hanno fatto tutti i partiti".
L'aria che tira, Monti fa l'esempio della tassa di successione
E poi uno sguardo critico a chi tiene la fila. "Noi - ha evidenziato - ci siamo lamentati del fatto che il Movimento 5 Stelle ed il populismo ha irriso la classe dirigente italiana, salvo poi cadere anche loro in comportamenti moto discutibili. La critica alla classe dirigente è fondata. Come diceva il sociologo ed economista Vilfredo Pareto, le élite si legittimano se c'è la circolazione delle élite. Non se sono sempre quelle. "
"Gli Stati Uniti ed anche altri paesi in Europa - ha evidenziato Monti- cercano la circolazione delle élite e di realizzare almeno un po' l'uguaglianza dei punti di partenza. Uno degli strumenti che utilizzano per questo, anche se spiace a chiunque debba pagarla, è l'imposta di successione. Noi abbiamo l'aliquota più bassa d'Europa, è giusto o no?'".