È il "giorno del giudizio" per il governo Draghi che, mentre continua il secondo giro di consultazioni, attende il verdetto della votazione che si è aperta nella mattina dell'11 febbraio alle 10 sul portale Rousseau (e si è chiusa alle 18) e che ha registrato una partecipazione già molto elevata nelle prime tre ore.
Draghi, 40.000 votanti registrati alle ore 13
La questione governativa è accesissima e la domanda posta ai militanti del Movimento Cinque Stelle, ovvero "Sei d'accordo che il MoVimento sostenga un governo tecnico-politico che preveda un super-ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?" sta creando un grande dibattito.
Alle ore 13 sono stati oltre 40.0000 gli iscritti che avevano già risposto al quesito, superando i 29.000 che si erano espressi riguardo alla governance collegiale del Movimento Cinque Stelle.
L'obiettivo è di superare quota 80.000, sfiorata a settembre 2019 quando su Rousseau si votava sulla nuova maggioranza che avrebbe portato al governo Conte II.
Draghi: Di Maio e i vertici lanciano #IoVotoSi
La soluzione Draghi sembra essere quella più apprezzata dalla dirigenza del Movimento Cinque Stelle, che vuole evitare divisioni e venti di scissioni, affidando alla rete il giudizio sul sostegno o meno a un governo dell'ex Governatore della Banca Centrale Europea.
A pochi minuti dall'inizio del voto è stato Luigi Di Maio, capo politico del partito, a lanciare l'hashtag #IoVotoSi con un tweet.
Casaleggio: 'In caso di no voto negativo o astensione'
A poche ore dallo stop alle votazioni si è anche parlato di cosa potrebbe succedere in caso di vittoria del no.
Davide Casaleggio difende la scelta operata dal segretario del Movimento Cinque Stelle Vito Crimi di affidarsi alla piattaforma online: "In caso di voto negativo sulla piattaforma Rousseau è da definire se l’opposizione del Movimento sarà un voto negativo alla fiducia al Governo o di astensione in Parlamento".
Mentre Beppe Grillo fa ironia con una vignetta aspettando il risultato del voto, con quest'ultimo si potrà capire se basterà la democrazia diretta a sopire le divergenze emerse nelle ultime settimane all'interno del Movimento Cinque Stelle, per provare a prevedere il futuro e le prossime scelte in vista delle elezioni comunali che verranno affrontate nel 2021.