Nei prossimi giorni si formerà il nuovo esecutivo presieduto dall'economista Mario Draghi che ha ricevuto l'appoggio di molte forze politiche. Adesso è caccia ai possibili nomi dei ministri che faranno parte della nuova squadra di governo. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il premier incaricato Draghi sceglierà i ministri insieme al Capo dello Stato Sergio Mattarella, secondo quanto dettato dall'articolo 92 della Costituzione di seguito riportato: "Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri".

Dovrebbe quindi trattarsi di un governo di alto profilo, formato per la maggior parte da tecnici. Le varie forze politiche hanno fatto sapere di non aver intavolato alcuna trattativa per l'assegnazione dei ministeri durante le consultazioni con Mario Draghi.

I possibili ministri tra i tecnici

Per quanto riguarda la carica di ministro dell'Interno si parla di una possibile conferma di Luciana Lamorgese, in carica dal 2019. In alternativa ci sarebbe il prefetto ed esperto di terrorismo Lamberto Giannini. Draghi potrebbe farsi carico del ministero dell'Economia e verrebbe coadiuvato da Marcella Panucci, ex direttore generale di Confindustria, e da Dario Scannapieco, presidente della Banca europea per gli investimenti.

Gli altri nomi associati a questo dicastero sono quelli del professore Carlo Cottarelli, dell'economista Lucrezia Reichlin, del manager Vittorio Colao e di Luigi Federico Signorini, vicedirettore generale di Bankitalia. Sempre meno probabile la conferma di Roberto Gualtieri.

Sarebbero in lizza per la carica di ministro degli Esteri Elisabetta Belloni, segretario generale della Farnesina e Marta Dassù, che ha ricoperto il ruolo di viceministro degli Esteri nel governo di Enrico Letta.

Per la Giustizia sarebbe una corsa a due tra Paola Severino, già Guardasigilli del governo Monti, e Marta Cartabia, ex presidente della Corte Costituzionale. Quest'ultima apparirebbe decisamente favorita ad occupare questo ruolo. Altro nome per la Giustizia sarebbe quello di Raffaele Cantone, ex presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione.

All'Istruzione potrebbe andare Patrizio Bianchi, professore di Politica industriale ed ex assessore in Emilia-Romagna. Pare favorita a ricoprire questo incarico anche Cristina Messa, rettrice dell'Università Bicocca di Milano. Come ministro della salute filtra il nome di Ilaria Capua, virologa e ricercatrice scientifica in Florida. Capua era stata eletta deputata per scelta civica nel 2013 durante il governo Monti.

A presiedere il neo ministero della transizione ecologica, voluto fortemente da Beppe Grillo e dai 5 stelle, sarebbero uno tra l'ambientalista Walter Ganapini e l'economista Enrico Giovannini. Come sottosegretario a Palazzo Chigi, ruolo di braccio destro del presidente del Consiglio, filtrano i nomi di Daniele Franco, direttore generale della Banca d’Italia, e di Luisa Torchia, giurista.

I ministri politici

Francesco Boccia dovrebbe mantenere la carica di ministro per gli Affari regionali e le autonomie. Sempre all'interno del Partito democratico si parla di un possibile ruolo di ministro anche per Dario Franceschini, Andrea Orlando e Lorenzo Guerini.

Nella Lega i candidati ministri sarebbero Giancarlo Giorgetti, vicesegretario federale del partito, e Giulia Bongiorno, ex ministro per la Pubblica amministrazione nel primo governo Conte. Tra i 5 Stelle è forte il nome di Stefano Patuanelli, oltre ai meno probabili Luigi Di Maio e il presidente uscente Giuseppe Conte, che ha escluso ogni possibilità di far parte del nuovo esecutivo. Forza Italia di Silvio Berlusconi dovrebbe puntare su uno tra Antonio Tajani, Mariastella Gelmini, ex ministro della pubblica istruzione, ed Anna Maria Bernini.

Tra i partiti minori, Liberi e Uguali vorrebbe la conferma di Roberto Speranza come ministro della Salute. Il Partito di Matteo Renzi Italia Viva propone, oltre ai già ministri nel governo Conte Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, anche Faraone e Rosato. I leader dei partiti politici non dovrebbero avere alcun ministero per evitare di creare ostacoli nella gestione dell'esecutivo per Mario Draghi.